È il 30 giugno la data prefissata per giungere a un accordo sul nucleare iraniano, i cui negoziati finali avverranno a Vienna, dove sta arrivando oggi il segretario di Stato statunitense John Kerry. Sarà raggiunto domani dal ministro degli Esteri di Teheran, Javad Zarif, e dai ministri di Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina.

Ancora numerose le questioni aperte, tra cui la conoscenza precisa dello stato dell’arte delle ricerche iraniane in tema di sviluppo nucleare che Teheran vorrebbe comunque continuare, ma anche le modalità dei controlli sui siti iraniani e quelle di una eventuale riapplicazione delle sanzioni se l’Iran dovesse mostrarsi inadempiente.

L’Iran dal canto suo ha insistito in caso di accordo sulla rimozione delle sanzioni dell’Occidente, condizione che tuttavia difficilmente si verificherebbe per la difficoltà del processo legislativo negli Stati Uniti e per la presenza del paese nella lista degli Stati fautori del terrorismo. Nelle ultime settimane, segnala il Corriere, si è tuttavia scatenata la corsa delle compagnie petrolifere a riaccreditarsi in vista di una possibile riapertura del mercato iraniano.

(com.unica, 26 giugno 2015)

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