Oggi all’Expo sono stati presentati i risultati della ricerca “Food Poverty Food Bank. Aiuti alimentari e inclusione sociale”, a cura dell’Università Cattolica di Milano e del Banco Alimentare con il sostegno della fondazione Deutsche BankItalia e PwC.

Il dato che balza subito in evidenza dalla lettura dell’indagine è che in Italia una persona su 10 soffre di carenza alimentare e non può permettersi un pasto regolare: un totale quindi di circa 5,5 milioni di persone. Di questa popolazione (che rientra nella definizione di povertà) abbiamo 1 milione e 300 mila di minorenni.

Lo studio mette in risalto a questo riguardo come nella fascia dei minorenni (bambini e ragazzi da 0 a 17 anni) l’incidenza della povertà sia quadruplicata dal 2007 ad oggi. Se i poveri assoluti in Italia sono circa 9 su 100, nella fascia 0-17 arriviamo a 13 su 100. Il dato è riferito soprattutto a famiglie con tanti figli o ai figli di genitori separati. La perdita del lavoro è la prima causa di povertà, al secondo posto il fatto di ma non avere un reddito sufficiente per il nucleo familiare (pur avendo un lavoro, più o meno stabile) e la perdita della casa/sfratto.

Alla presentazione, che si è tenuta a Cascina Triulza, il padiglione di Expo 2015 dedicato alla società civile, è intervenuto il professor Giancarlo Rovati, Ordinario di Sociologia alla Università Cattolica di Milano e curatore della ricerca insieme al ricercatore Luca Pesenti. “Rispetto alla stessa indagine del 2007-2009 questi dati – ha spiegato – che si riferiscono al 2013 mostrano l’effetto della crisi e ci dicono che la povertà assoluta è raddoppiata e riguarda sei milioni di persone. Di queste 5,5 milioni sono anche in uno stato di grave povertà alimentare.” “Questa indagine sulla povertà alimentare in Italia”, ha proseguito Rovati, “fotografa due mondi in stretto rapporto tra loro: il mondo di chi soffre i disagi della povertà e il mondo di chi cerca di alleviarli e sconfiggerli. La geografia della solidarietà offre dunque una speranza alla geografia della povertà. Le risorse per la lotta alla povertà vanno però sensibilmente aumentate per passare dalla fase, insostituibile, della assistenza a quella dell’inclusione sociale”.

Tra gli interventi anche quello del Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina: “I dati sulla povertà – ha detto – “rappresentano la portata della sfida che il Governo è chiamato non solo a combattere, ma a vincere. Per questo abbiamo voluto rafforzare il sostegno agli indigenti, portando a 100mila tonnellate il cibo distribuito quest’anno con il nostro programma di aiuti alimentari e con il Ministero del Lavoro abbiamo stanziato per questa iniziativa oltre 400 milioni di euro fino al 2020, sfruttando al meglio anche le risorse europee. Allo stesso tempo, proprio con gli Enti caritativi tra cui il Banco Alimentare, stiamo lavorando con la grande distribuzione e l’industria per aumentare il recupero delle eccedenze: il nostro obiettivo è portare nel 2016 a 1 milione di tonnellate il cibo salvato e donato a chi ne ha bisogno. Per raggiungerlo vogliamo attuare il piano “SprecoZero”, rendendo per le aziende più semplice donare che distruggere gli alimenti, con un salto di qualità anche culturale su questo fronte”.

(com.unica/30 giugno 2015)

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