Srebrenica, tensioni in vista del ventennale
Ieri la Russia ha posto il veto su una risoluzione dell’Onu che definisce ufficialmente “genocidio” il massacro di Srebrenica (in Bosnia), in cui ottomila uomini furono trucidati dalle forze serbo-bosniache nell’enclave musulmana che doveva essere protetta dai caschi blu, e di cui sabato ricorre il ventennale.
Al ricordo sono attese 50 mila persone, di cui 85 capi di Stato e di governo, mentre la Serbia giudica la risoluzione “un’umiliazione”. Intanto, un’inchiesta del giornale inglese Observer ha inoltre svelato, tra le altre cose, le responsabilità di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna – che non impedirono il massacro con un atteso raid della Nato per non compromettere le relazioni con la Serbia – e che le truppe dell’Onu fornirono 30 mila litri di benzina che servirono a trasportare le vittime nei campi di morte e a ricoprire le fosse comuni usando bulldozer. Per manifestare la propria indignazione, si legge sulla Stampa, i bosniaci di Srebrenica si presenteranno alla cerimonia di sabato con una latta di benzina in mano.
In occasione di questo anniversario nel sito di pagine ebraiche è intervenuta la storica Anna Foa, che ha voluto ricordare anche l’intensa attività di organizzazioni, ong, volontari. “Una di queste organizzazioni, Adopt, è nata nel 2005 a Srebrenica – scrive – su impulso della Fondazione Alexander Langer e di Tuzlanska Amica, la ong fondata dalla psichiatra Irfanka Pašagić per l’assistenza alle donne e ai bambini vittime di violenze”.
“È formata da ragazzi di tutte le etnie – ha aggiunto Anna Foa – che si spendono con passione per organizzare iniziative memoriali, raccogliere testimonianze, insegnare ai giovani figli e nipoti delle vittime a guardare al futuro con speranza. Un’attività tutta di volontari, importante e significativa. Adopt ha ottenuto quest’anno un importante riconoscimento, il premio Alex Langer 2015, conferitole in una circostanza particolare, il ventesimo anniversario della scomparsa dello stesso Langer, avvenuta il 3 luglio 1995”.
(com.unica, 9 luglio 2015)