“Voi non avete il diritto, ma il dovere di esistere”. Sono queste le parole nelle le quali è condensato il discorso tenuto ieri dal primo ministro Matteo Renzi alla Knesset, il Parlamento israeliano.
Un intervento  nel quale Renzi non ha mancato di ricordare le vicende di alcuni italiani illustri: dal rabbino capo emerito di Roma Elio Toaff, scomparso lo scorso aprile, ad Enzo Sereni che coraggiosamente si paracadutò nel campo di concentramento di Dachau nel tentativo di liberare gli ebrei deportati, fino al Giusto tra le Nazioni e indimenticabile ciclista Gino Bartali e all’amicizia che lo lega a Nedo Fiano, fiorentino anch’egli, sopravvissuto ad Auschwitz e testimone della Shoah.

“Chi pensa di boicottare Israele non si rende conto di boicottare se stesso” ha affermato Renzi. Per poi aggiungere: “La pace che domandiamo per Gerusalemme sarà possibile solo quando sarà interamente compiuto il progetto due Stati per due popoli”. Nel pomeriggio il premier ha incontrato il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, al quale ha promesso “l’impegno di tutti” nell’intenzione di raggiungere un accordo di pace.

Un discorso che ha saputo “volare alto senza essere retorico” e ha saputo “centrare i sentimenti dell’ebraismo italiano”, la valutazione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, uno dei rappresentanti della delegazione che ha accompagnato il primo ministro italiano in Israele. Secondo Gattegna, intervistato dall’agenzia Ansa, quelli espressi da Renzi sono “pensieri e sentimenti che non sono solo degli ebrei italiani ma di tutte le persone che vogliono comprendere il contributo dato dal popolo ebraico all’intera umanità nel corso dei millenni”. Tra i vari passaggi del discorso del Premier, il presidente UCEI rileva l’importanza dell’aver ribadito con forza il diritto di Israele a esistere, nonostante i tentativi di delegittimarlo. Ricordando tra gli altri il fatto che quel diritto-dovere all’esistenza dello Stato ebraico, così fortemente rivendicato, “non sia una compensazione e un risarcimento per il genocidio e gli stermini effettuati dai fascisti e dai nazisti”. 

(com.unica, 23 luglio 2015)

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