Esperta di arti marziali, studentessa da quattro in italiano, convinta che tutti gli esseri umani (compresa se stessa ovviamente) siano dei potenziali serial killer. Difficile associare questo ritratto all’autrice di Va dove ti porta il cuore, a un’icona della letteratura italiana come Susanna Tamaro.

La scrittrice ha esordito con queste confidenze di sé all’incontro con i giovani del Fiuggi Film Festival, in corso nella cittadina termale fino al primo agosto e di cui quest’anno è la presidente di Giuria dei film in concorso. Tema portante dell’incontro The dark side, il lato oscuro, il male, al quale il festival quest’anno è dedicato.

Dalla platea subito una domanda sul come riconoscere il male e combatterlo: “Dobbiamo decidere di combattere l’oscurità” risponde la scrittrice. “Essere consapevoli del male significa opporvi resistenza; opporre resistenza significa conoscere se stessi. La vita è un combattimento continuo. Molto più divertente una vita in cui si combatte, no? Per diventare buoni bisogna riconoscere il male. Il male non ammesso è ciò che ci fa chiudere in noi”.

Il suo parere sull’attuale tragicità dell’estremismo religioso dell’Isis? “L’Isis è come il nazismo e il comunismo. Sono ideologie estreme. Bisogna capire che il Paradiso non si costruisce con l’ideologia ma si costruisce illuminando l’oscurità del tuo cuore. Nel momento in cui io ho sempre meno lati oscuri, ho sempre meno bisogno di indossare la maschera dell’ideologia”.

Susanna Tamaro assicura ai suoi giovani interlocutori di comprendere la loro fascinazione per il mondo Orientale, perché – spiega – “in un mondo nichilista che non offre niente, un qualunque ideale, anche se perverso e malato, offre un orizzonte di realizzazione”. E mette in guardia anche sulla tv, i media, il cinema “particolarmente inclini a dare spazio alla cronaca nera e alla violenza. Credo che ciò non sia un bene. È solo voyerismo. La spettacolarizzazione del male, porta inoltre ad un’assuefazione che ci fa scivolare addosso ogni forma di malvagità. In questi ultimi anni c’è una reale esaltazione della violenza; la vita ha preso una deriva folle, senza etica, la cui unica ricchezza è la solitudine. Siamo tutti dei potenziali killer”.

Parte del mondo cattolico vede con preoccupazione la rappresentazione del male nella narrativa e nella cinematografia, osserva qualcuno dalla platea. Il parere della scrittrice è categorico e non affatto scontato: “Sono persone che probabilmente hanno completamente perso il senno! Il male è fondante la vita umana. Queste cose mi fanno venire la bava verde! Quest’idea che i buoni sentimenti siano fondamento e che un certo discorso religioso sia fondato sul vogliamoci bene, tutto pace, non è vero! Il mondo della fede affronta le tenebre, non è un mondo fatto di sorrisini e applausi ai funerali. Non è uno show di buoni sentimenti ma è un mondo di complessità, di lotta, di conquista. Viviamo in un momento difficile di oscuramento della cultura e della storia. Ci vorrà una letteratura pronta per affrontare questo cambiamento. Lo studio della scrittura dei grandi Santi ha rivelato un aspetto interessante: avevano tutti delle grandi anime nere. La loro grandezza era il lavorare sulla loro anima nera per diventare più luminosi”.

Susanna Tamaro vive vicino Roma in una casa immersa nel verde, alla quale dedica buona parte della giornata. Cura personalmente anche 30 arnie di api. Ed è proprio a questi geniali animaletti che dedicherà il suo prossimo racconto: “Da tempo sogno di dedicare un libro alle api” confida alla giovane platea. “Perché sono convinta che sono le vere responsabili dell’equilibrio della natura. Le api sono ingiustamente dimenticate nel panorama editoriale attuale eppure rappresentano la società perfetta. Sono fantastiche. Un libro su di loro è un progetto al quale lavoro da tre anni e al quale penso di dedicarmi in questo mio periodo di riposo”.

E saluta così i ragazzi prestandosi ad un divertente selfie di gruppo.

(Pino De Carolis/com.unica, 29 luglio 2015)

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