Nuove misure di sicurezza per fermare gli estremisti israeliani. È quanto ha deciso ieri il governo di Gerusalemme, estendendo l’applicabilità delle misure anti-terrorismo adottate fino ad ora contro i movimenti terroristici palestinesi.

“Gli estremisti vogliono minare i diritti fondamentali della nostra società. Ma la pagheranno”, ha dichiarato il Primo ministro Benjamin Netanyahu, appresa la notizia della morte di Shira Banki, la ragazza di 16anni rimasta vittima dell’aggressione compiuta dall’estremista Yishai Schissel durante la sfilata del gay pride a Gerusalemme.

“Sotto la spinta del ministro della Difesa Moshe Ya’alon, il governo di Gerusalemme ha deciso ieri di usare la mano dura contro gli estremisti ebrei e le frange religioso-messianiche che lo stesso primo ministro Netanyahu ha qualificato come ‘terroristi’”. Yaalon “ha autorizzato la ‘detenzione amministrativa’ contro i leader dei gruppi dell’estrema destra ebraica e per i militanti sospettati di farne attivamente parte”. A questo mondo appartengono, secondo le autorità israeliane, i responsabili dell’attacco incendiario di Kfar Douma, in cui è stato assassinato un bimbo di 18 mesi e su cui sta indagando lo Shin Bet.

(com.unica 3 agosto 2015)

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