Il Senato approva la legge sull’autismo
La Commissione Igiene e Sanità del Senato ha approvato oggi il ddl sull’autismo. L’obiettivo della legge è quello di garantire condizioni di vita migliori e di favorire un più agevole inserimento nella società per chi è affetto da patologie che possono essere ricondotte a disturbi dello spettro autistico (DSA). Il provvedimento, che potrà contare sul finanziamento da parte del Fondo Sanitario Nazionale e delle Regioni è stato approvato con il sostegno di tutte le forze politiche, unica eccezione il Movimento 5Stelle che si è astenuto.
Grazie a questa legge, che dovrebbe fornire a chi soffre di questa patologia interventi organici riconosciuti scientificamente, “le famiglie non saranno più sole – ha dichiarato la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Emilia De Biasie – così potremo intervenire meglio e in maniera articolata nel sostegno alle persone affette da disturbo dello spettro autistico. È stato un lavoro collegiale, di tutto il Parlamento, in tempi non comuni, e anche il Governo, che ringrazio, ha dato il suo importante contributo”.
Per il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo “attraverso questa norma lo Stato potrà fornire le prime risposte grazie all’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) dei trattamenti per l’ autismo”.
Non sono mancate però le voci critiche. Oltre a quelle dei 5 stelle, da segnalare la posizione di Gianluca Nicoletti, padre di un ragazzo autistico e da anni particolarmente impegnato in campagne di sensibilizzazione su questi temi. Nicoletti si è pronunciato sull’impianto della legge pochi giorni fa sul giornale online Redattore Sociale, affermando che si tratta di “una legge del compromesso, fatta con il bilancino”. Ognuno – ha poi aggiunto – “continuerà a seguire le terapie che vuole, le associazioni e le cooperative continueranno a fare il proprio lavoro e in materia di formazione dubito che ci saranno significativi cambiamenti. Unico merito: riconosce l’autismo. Ma lo avevamo già riconosciuto da soli”.
(com.unica/5 agosto 2015)