Dopo gli scontri a Gerusalemme, proseguiti anche in questo fine settimana, a far aumentare la tensione tra israeliani e palestinesi sono stati i missili lanciati nelle ultime quarantott’ore dalla Striscia di Gaza. Due razzi sono stati intercettati dal sistema anti-missili Iron Dome mentre un colpo di mortaio è caduto nei pressi di un’abitazione a Sderot, nel sud del Paese, senza provocare vittime.

Solo ‘l’Osservatore Romano’ dedica spazio all’escalation di violenza che toccano anche la Capitale, dove da Rosh HaShanah vanno in scena scontri – in particolare nei pressi della moschea Al Aqsa – tra manifestanti palestinesi, con lancio di pietre e molotov, e polizia israeliana.

Tra i luoghi più coinvolti, l’area del Monte del Tempio o Spianata delle Moschee, luoghi sacri sia per gli ebrei sia per i musulmani. Nelle scorse ore per stemperare la situazione, riporta il quotidiano vaticano, sono intervenuti i rabbini capo di Israele David Lau e Yitzhak Yosef che hanno rivolto un appello ai leader religiosi islamici e di altre religioni per “lavorare insieme per arrestare immediatamente la violenza a Gerusalemme e nei suoi dintorni”. Oggi il primo ministro Benjamin Netanyahu si riunirà con il suo gabinetto di sicurezza per valutare la situazione.

(com.unica, 20 settembre 2015)

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