È caccia al terrorista fuggito. Aerei francesi contro il Califfato
Le autorità francesi sono alla ricerca di un presunto ottavo terrorista, membro del commando che ha colpito Parigi nella tragica notte di venerdì. Secondo alcune ricostruzioni il fuggitivo, il ventinovenne di Bruxelles Salah Abdelsam, è stato fermato dalla polizia francese nei pressi del confine belga e poi rilasciato. Ora potrebbe essere diretto verso l’Italia.
Intanto da Parigi, il presidente Francois Hollande ha ordinato all’aviazione francese di colpire in Siria diversi bersagli del Califfato – secondo dispacci dei servizi iracheni sarebbe stato lo stesso capo dell’Isis, Al Bagdadi, a ordinare la strage di venerdì in Francia -, oltre a prolungare per tre mesi lo stato d’emergenza e ordinare la chiusura delle moschee radicali A livello internazionale, la Francia ha tutto l’appoggio degli Stati Uniti con il presidente Usa Barack Obama che ha scelto di scendere a compromessi, nonostante le tensioni passate, anche con il presidente russo Vladimir Putin, tutto in funzione anti-Isis. I due si sono incontrati al G20 in Tirchia e Obama ha riconosciuto “l’importanza dello sforzo bellico russo in Siria contro l’Isis”, uno sforzo diretto a tutelare l’alleato di Mosca, Assad.
Di fronte alle mobilitazioni militari, esprime invece cautela il Primo ministro italiano Matteo Renzi, che afferma la necessità di “ragionare con la testa e non con la pancia”. Bisogna rispondere con intransigenza è invece il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “ma senza fa venir meno le ragioni del diritto”.
Sul ‘Corriere della Sera’, l’analisi del filosofo francese Henry Bernard Lèvy che auspica una guerra a tutto campo contro il fondamentalismo islamico del Califfato. Per Lèvy bisogna “intervenire militarmente nei territori dominati dall’Isis ma pure costringere i seguaci di Allah, che sono fratelli, a prendere posizione contro il neofascismo di matrice islamica”, in particolare in Europa. Inoltre, mentre i partiti populisti e xenofobi europei si rafforzano, il filosofo sottolinea come sia necessario “continuare a ricevere i migranti e nello stesso tempo rendere inoffensivo il più gran numero di cellule pronte a uccidere … Accogliere a braccia aperte chi fugge dall’Isis e contemporaneamente essere implacabili con quelli fra loro che traessero vantaggio dalla nostra fedeltà ai nostri principi per infiltrarsi in terra di missione e commettervi i loro misfatti”.
(com.unica 16 novembre 2015)