La Juve c’è e Dybala è il suo profeta
Un super Dybala è stato il protagonista assoluto di questa Lazio-Juventus che ha visto la vittoria della squadra di Allegri per 0-2 e la positiva rincorsa della gobba che inanella la quinta vittoria consecutiva e (per stasera) agguanta la Roma. L’argentino prima provoca l’autogol di Gentiletti al 7’, con un cross teso velenoso al centro dell’area. Poi raddoppia al 32’ con un gran gol da fuori area. Morata va in panchina per la quarta partita consecutiva dopo quelle contro il Milan, il City e il Palermo e scende in campo solo all’82’ dando il cambio a Mandzukic.
Il tecnico bianconero da spazio al 3-5-2 con l’ex Lichtsteiner e Alex Sandro sulle fasce, mentre a centrocampo ci sono Sturaro, Marchisio e Asamoah. Il centrocampista ghanese torna in campo dopo quasi 40 giorni (giocò 53’ contro l’Atalanta allo Stadium), mentre davanti Allegri si affida alla coppia Dybala-Mandzukic.
La Lazio mai entrata in partita è in profonda crisi. La squadra romana paga una situazione generale preoccupante. Confusione tattica, poco carattere e tanta paura. E la panchina di Stefano Pioli, intanto, inizia a traballare pericolosamente. Il tecnico biancoceleste sostituisce Candreva con Felipe Anderson e Kishna con Keita al 46’, ma non succede nulla in campo. Allegri toglie Dybala all’80, mettendo dentro Cuadrado. Sugli spalti il siparietto finale: i tifosi della Juve (cinquemila) cantano cori contro Lotito, una parte dei laziali si accoda e il presidente laziale non gradisce, sbracciandosi in tribuna. Anche questa è stata Lazio-Juventus.
(com.unica, 4 dicembre 2015)