Il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricevuto ieri al Quirinale una folta delegazione di atleti italiani olimpici, paralimpici e di discipline non olimpiche che hanno conquistato medaglie nei Campionati mondiali nel 2015.

Dopo gli interventi del presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e del presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, hanno preso la parola la tennista Flavia Pennetta, trionfatrice nel torneo di tennis “Us Open” e Alex Zanardi, l’ex pilota automobilistico, di vittorioso ai campionati mondiali paralimpici di ciclismo su strada a Nottwil.

Quindi l’intervento del presidente Mattarella che, nel dare il benvenuto a tutti, ha detto: “incontrarvi tutti insieme mi consente di sottolineare l’importanza del fenomeno dello sport nel nostro Paese”. Dei “milioni di italiani che praticano lo sport, quasi la metà dei nostri concittadini. Di questo straordinario bacino siete gli emblemi, i campioni, i punti di riferimento, i simboli. Di questo fenomeno, in realtà, siete insieme risultato e causa. Risultato, perché anche voi qualche anno fa eravate agli inizi e per ragioni più diverse avete iniziato a praticare lo sport. Ma ne siete anche la causa perché i vostri successi incentivano, sollecitano, inducono l’impegno alla pratica sportiva tanti nostri concittadini. Ben sapendo quanto lo sport faccia bene alla salute e al benessere della nostra gente, con l’esempio dei vostri successi, spingendo alla pratica sportiva, date un contributo concreto, serio, alla salute e al benessere dei nostri concittadini”.

“Lo sport rettamente vissuto è anche correttezza e lealtà, rispetto delle regole; esigenza di cui il nostro Paese ha molto bisogno” – ha aggiunto il Presidente della Repubblica, che si è anche soffermato sul contributo concreto del comportamento sociale offerto dal mondo sportivo, riferendosi in particolare allo sport paralimpico che – ha affermato – “ consente anche a chi è portatore di disabilità, non di eliminarla, ma di adattarla alle esigenze della vita, ed è un passaggio importante per i disabili, per coloro che hanno da affrontare una competizione più impegnativa degli altri atleti”; ma anche perché “tutti voi, atleti olimpici e paralimpici o di discipline non olimpiche, fornite un contributo ai buoni comportamenti perché lo sport, se è vissuto bene, è collaborazione e solidarietà”.

Infine, rivolgendosi direttamente agli atleti, ha così proseguito: “I vostri successi non sono soltanto frutto del talento, ma frutto del talento applicato, con allenamenti, con dedizione, con passione, con rinunce e con sacrifici: così si arriva a risultati di grande eccellenza, come quelli che ottenete. E questo è ciò che consente agli atleti delle discipline note e di quelle meno note, che scompaiono all’orizzonte passate le Olimpiadi, di restare sempre vive, sempre animate da passione e impegno”.

(com.unica, 18 dicembre 2015)

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