Messo al bando dal governo del Premier israeliano Benjamin Netanyahu, il Movimento islamico, realtà politica palestinese vicina ai Fratelli musulmani, si racconta al quotidiano “La Stampa” attraverso le parole del suo leader, Raed Salah Abu Shakra.

Intervistato da Maurizio Molinari, Raed Salah, condannato per aver incitato gli arabi palestinesi israeliani alla rivolta violenta contro Israele, accusa: “La moschea di Al Aqsa è violata quotidianamente dagli ebrei, soldati e civili. Ci sono dozzine di gruppi ebraici che vogliono costruire il Terzo Tempio sulle rovine di Al Aqsa, il dovere dei musulmani, di ogni Paese, è di impedirlo. In qualsiasi maniera”.

Per il governo Netanyahu il Movimento islamico è uno dei responsabile della recente escalation che ha portato al moltiplicarsi degli attentati contro civili e soldati israeliani. Raed Salah, pur affermando di essere contro la violenza, alla domanda sua quale rapporto voglia costruire con Israele, afferma “Noi siamo palestinesi del 1948, ovvero dei territori che vennero occupati allora. Siamo a favore della fine dell’occupazione”; per poi aggiungere, incalzato da Molinari, “L’occupazione è una sola, deve finire, per restituire la terra a chi ci ha sempre abitato e non è venuto da Vienna, Parigi o New York. Anche il mio arresto è un frutto dell’illegalità dell’occupazione”.

Nel corso dell’intervista poi il leader del Movimento afferma che l’organizzazione è vicina alla politica turca di Erdogan mentre è contraria all’Isis.

(com.unica, 23 dicembre 2015)

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