L’annuncio da parte dell’Arabia Saudita dell’esecuzione di 47 persone considerate come terroristi – tra cui l’imam sciita Nimr al-Nimr – ha scatenato l’immediata reazione da parte di Teheran. Con toni minacciosi è intervenuto ieri infatti l’ayatollah Ali Khamenei, guida spirituale suprema dell’Iran, che ha parlato senza mezzi termini di “vendetta divina che si abbatterà sui politici sauditi”. Dalle parole si è passati quindi ai fatti, così l’ambasciata saudita della capitale iraniana è stata assalita da centinaia di manifestanti che hanno lanciato bombe incendiarie contro il palazzo della sede diplomatica.

Su quanto accaduto c’è da registrare una grande preoccupazione da parte degli Stati Uniti e dei governi occidentali, anche per il rischio di un possibile crescita della tensione in tutta la regione mediorentale. In una nota diffusa la scorsa notte il portavoce del dipartimento di Stato, John Kirby ha esortato il governo dell’Arabia Saudita a permettere che la protesta si esprima pacificamente.

(com.unica, 3 gennaio 2016)

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