Il movimento israeliano di estrema destra Im Tirzu “ha dato il via a una campagna a colpi di cartelloni contro alcuni scrittori israeliani, tra cui i noti Amos Oz, Abraham Yehoshua e David Grossman, definiti ‘talpe nella cultura’. “Il primo ministro Benjamin Netanyahu e numerosi membri della sua coalizione conservatrice si sono uniti al coro di condanna nei confronti di chi denigra questi pilastri della culturali israeliana. – scrive sul ‘New York Times’ Steven Erlanger, il cui pezzo compare tradotto su  ‘La Repubblica’ – Eppure, alcuni di questi stessi ministri hanno preso parte a molte altre battaglie di questo tipo: in particolare Miri Regev, ministra della Cultura e dello Sport, di negare gli aiuti statali alle istituzioni che non esprimono “lealtà” a Israele”. “Repubblica” intervista inoltre la scrittrice israeliana Dorit Rabinyan, “al centro dell’ultimo caso letterario in Israele: la cancellazione dai curriculum scolastici ciel suo Borderlife, storia di amore fra una giovane israeliana e un ragazzo palestinese a New York”.

(com.unica 31 gennaio 2016)

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