Nel pomeriggio di oggi è stato sottoscritto un memorandum d’intesa che porterà alla fusione tra Gruppo Editoriale L’Espresso e Itedi (editrice de La Stampa e del Secolo XIX che fa capo alla società Fca guidata da Sergio Marchionne).

La nuova holding comprenderà i tre quotidiani nazionali Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX – che manterranno la piena indipendenza editoriale – e potrà diventare il primo gruppo editoriale operante nel settore dell’informazione, con il controllo di circa il 20 per cento di questo mercato.

Il memorandum è stato siglato anche da Cir, da Fiat Chrysler Automobiles e dalla Ital Press Holding della famiglia Perrone. Le varie testate nel 2015 hanno raggiunto nel loro insieme circa 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui loro siti. In una nota congiunta è stato sottolineato che il gruppo Espresso e Itedi lo scorso anno hanno registrato complessivamente 750 milioni di euro di ricavi, con la più alta redditività del settore, e non sono gravate da debiti.

”La società sarà leader nel settore dell’informazione in Italia, in grado di offrire la più ampia e completa gamma di contenuti e di servizi giornalistici, in forma cartacea e digitale”, ha scritto il presidente di Fca John Elkann nella lettera inviata ai dipendenti di Itedi in cui sono stati comunicati i dettagli dell’accordo. “Il nuovo gruppo – ha aggiunto – oltre a rendere più efficiente l’attività gestionale e editoriale, cambierà il panorama internazionale delle news factory, dando vita un gruppo multimediale solido e integrato, al pari di realtà quali Axel Springer in Germania o News Corporation negli Stati Uniti”.

L’operazione comporterà anche l’uscita di Fca dall’azionariato della società del Corriere della Sera e prima di procedere con la fusione la stessa Fca distribuirà ai propri soci l’intera partecipazione detenuta in Rcs MediaGroup.

In serata è arrivato anche il commento del presidente di Cir Rodolfo De Benedetti: “Cir ha accettato di rinunciare alla maggioranza assoluta del capitale per favorire una operazione che fa crescere il Gruppo Espresso e può creare valore nell’interesse di tutti gli azionisti. Siamo molto contenti dell’intesa con azionisti prestigiosi che conoscono il settore: con loro avviamo un lungo percorso nel quale condivideremo nuove idee e nuovi progetti per affrontare le sfide del settore”.

La fusione è tuttavia vincolata ad alcune operazioni preliminari, in primo luogo la valutazione da parte dell’Agcom e dell’Antitrust.

(com.unica, 2 marzo 2016)

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