Secondo un rapporto dell’organizzazione internazionale umanitaria Human Rights Watch gli attacchi di Boko Haram contro scuole, studenti e insegnanti nel nord-est della Nigeria hanno avuto un impatto devastante sull’istruzione. Dalla lettura del documento di 86 pagine, intitolato“‘They Set the Classrooms on Fire’: Attacks on Education in Northeast Nigeria,” emerge come il conflitto abbia lasciato quasi un milione di bambini senza la possibilità di accedere alle scuole, per di più utilizzate come basi militari, sottoponendo quindi i bambini ad ulteriori rischi di attacco da parte del gruppo islamista. Il rapporto parla di “assalti sempre più brutali di Boko Haram su scuole, studenti e insegnanti dal 2009 negli stati di Borno, Yobe e Kano”.

Nel periodo che va tra il 2009 e il 2015 gli attacchi dei fondamentalisti islamici hanno devastato più di 910 scuole e costretto a chiudere più 1.500 istituti. Almeno 611 insegnanti sono stati deliberatamente uccisi e altri 19.000 costretti a fuggire. Il gruppo inoltre ha rapito più di 2.000 civili, molti dei quali donne e ragazze, tra cui grandi gruppi di studenti. Il rapporto ci informa inoltre che sono stati presi di mira in particolare i docenti di geografia, obiettivo primario nella campagna di terrore islamista contro l’educazione occidentale in Nigeria, perché le loro lezioni contraddicono la convinzione di Boko Haram secondo cui la terra è piatta.

(com.unica, 13 aprile 2016)

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