Torino: “L’ora della libertà”, la mostra simbolo della Resistenza
Un percorso emozionale in un luogo simbolo di Torino, dove furono fucilati, interrogati e torturati partigiani e oppositori. Un evocativo viaggio tra immagini, musiche, voci e oggetti che immergono il visitatore nel clima dell’epoca, dall’ingresso della caserma al cortile delle fucilazioni, dal porticato alla stanza degli interrogatori. Dopo l’8 settembre 1943 la caserma La Marmora di via Asti diventa il quartier generale dell’Ufficio Politico Investigativo (UPI) della Guardia Nazionale Repubblicana, deputato alla repressione con ogni mezzo della lotta clandestina in città e provincia, dal rastrellamento alla tortura, dalla fucilazione alla deportazione.
Il percorso scenico ‘L’ora della libertà’ si snoda attraverso alcuni dei grandi locali della caserma. In uno di questi, diviso da una grata, da una parte è ricostruita una delle stanze dove avvenivano gli interrogatori dei partigiani, mentre all’altra, quasi a fare da suo contraltare, appare un’installazione di foto di partigiani di diverse dimensioni, a ricordarne il martirio. Negli altri spazi viene onorata la scelta dei Vigili del Fuoco di schierarsi con l’emergente movimento di Resistenza e diventarne uno dei maggiori punti di riferimento, nonché il sacrificio di alcuni di loro. Così come viene celebrato l’avvocato Bruno Segre, imprigionato nella caserma La Marmora nel 1944 e autore di ‘Quelli di via Asti’ (2013, Edizioni SEB27), uno spaccato autobiografico in cui ripercorre la storia del famigerato carcere in quegli anni.
I servizi educativi del Museo propongono fino al 7 maggio 2016 visite guidate gratuite dell’allestimento sia per il pubblico scolastico che per quello non scolastico. Ogni visita avrà una durata di circa 1 ora e potrà essere svolta con un massimo di 35 partecipanti.
(com.unica, 23 aprile 2016)