Marco Pannella ha rappresentato per la democrazia italiana una singolare eccezione. Il politico teatino ha scardinato l’egemonia dei partiti di massa che dominavano la Prima Repubblica.

La politica radicale è ontologicamente anti-sistema e sono note soprattutto le battaglie extra-parlamentari del partito di via di Largo Argentina. I Radicali hanno dato un grande impulso per la disgregazione dell’“ammucchiata” tra democristiani e partiti di sinistra. Nel periodo in cui la forza dei partiti era massima, riuscì a convincere il 40% degli italiani a votare a favore dell’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti. Solo tramite l’uso dell’istituto referendario, per decenni non attuato dal legislatore repubblicano, gli italiani hanno capito che potevano influire direttamente sul processo decisionale e politico. Grazie a lui abbiamo potuto decidere di mantenere il divorzio e l’aborto, istituti fondamentali in un Paese laico.

I Radicali entrarono per la prima volta in Parlamento nel 1976 con quattro deputati e fu consentito loro di costituire un gruppo parlamentare in deroga. Subito i partiti si pentirono di questa decisione. Pannella poteva rallentare i lavori parlamentari e tentare di rompere il “monopartitismo imperfetto” che governava all’epoca l’Italia.In Parlamento Pannella ha svolto l’unica politica davvero ostruzionistica di tutto il periodo repubblicano. Nel 1980 e nel 1981 la Presidente della Camere Nilde Iotti dovette dare una particolare interpretazione al Regolamento per evitare il blocco del Parlamento. Pannella cominciò a sabotare riti e certezze della politica, anche grazie a discorsi di otto ore in piedi davanti al microfono per impedire l’approvazione delle leggi anti-liberali. I due lodi Iotti furono la risposta dell’ordinamento a qualcosa che non era stato mai visto prima (es. 53.000 emendamenti proposti nel 1981 in occasione della modifica del regolamento).

Se non ci fosse stato Marco Pannella oggi saremmo un Paese meno libero e sicuramente le battaglie che i radicali portano avanti, saranno ancora centrali per il futuro del Paese. Il partito radicale non ha mai ottenuto cifre elettorali rilevanti, ma le “idee radicali” sono entrate nel dibattito politico e nelle nostre coscienze. Le idee radicali fanno parte di noi, ci pervadono, sono del tutto naturali. Ma è la coerenza che Pannella ha sempre dimostrato a fare la differenza: sui diritti non si tratta.

(Marco Cecili/Athenaeum/com.unica 19 maggio 2016)

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