Quattro morti e almeno sei persone ferite in pieno centro a Tel Aviv: questo il bilancio dell’attentato compiuto nella notte per mano da un commando composto – secondo un portavoce della polizia – da due giovani palestinesi, travestiti da ebrei ortodossi, armati di fucili automatici e forse esplosivo. L’attacco terroristico ha colpito l’affollato mercato di Sarona, nei pressi del quartier generale delle forze armate, uno dei distretti più antichi del principale centro economico di Israele, oggi trasformato grazie alla presenza di molto negozi, caffè e ristoranti molto frequentati e aperti fino a tarda ora.

Un primo uomo armato – secondo quanto riferisce Haaretz – avrebbe aperto il fuoco sui passanti, seguito subito dopo da un altro. Uno dei due assalitori è stato colpito da un civile armato di pistola e prontamente immobilizzato. L’altro è stato fermato nelle vicinanze. Secondo il capo del distretto di polizia Moshe Edri non era stato segnalato alcun allarme preventivo di terrorismo prima che si fosse verificata la sparatoria.

Si tratta di un attentato che per le dodalità con cui è avvenuto ha ricordato per certi versi quello di Parigi dello scorso 13 novembre. “Eravamo seduti ai tavolini fuori – ha raccontato un ragazzo testimone diretto dell’attacco -. Abbiamo sentito la prima raffica. Tutti si sono messi a correre. Hanno continuato a sparare per almeno un minuto. Era il panico totale. Poi ci hanno detto di entrare dentro, di metterci al riparo. Abbiamo aspettato che mettessero in sicurezza la strada, poi siamo usciti”.

Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, appena rientrato a Tel Aviv dalla visita di stato in Russia, ha riunito immediatamente i ministri della difesa, della pubblica sicurezza e alcuni funzionari governativi e dei servizi per avere un quadro dettagliato della situazione e decidere la strategia da adottare.

(com.unica, 9 giugno 2016)

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