Banche: la sfida Italia-Germania vicina all’epilogo
Oggi si riunisce a Bruxelles l’Eurogruppo, la riunione dei ministri delle finanze europei, per discutere anche delle misure da adottare per supportare le banche italiane in difficoltà per i crediti deteriorati. Renzi punta in maniera esplicita a un piano per ricapitalizzare il Monte dei Paschi. La posizione del governo però non è ben vista dalle alte cariche Ue: “Avete sempre un’esenzione da chiedere”, è quanto riferisce una fonte di Bruxelles riportata dalla “Stampa“, mentre parla del Montepaschi. Diffusa è la paura d’essere imbrogliati, ma anche quella di finire male, come e peggio di noi, vista la situazione tutt’altro che tranquilla in cui versano le banche tedesche.
Si apre quindi lo spazio per trovare un accordo, considerato che proprio il capo economista di Deutsche Bank chiede pubblicamente un piano da 150 miliardi di euro (lo riferisce Bloomberg). Per questo il nostro premier dovrebbe avere buone carte da giocare in questa partita in cui tutti rischiano di perdere. È l’ennesima partita Italia-Germania, scrive il Corriere, tra falchi e colombe. I primi ben rappresentati da Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo e ministro delle Finanze olandese, che ha preso una posizione molto esplicita contro le richieste italiane di una «deroga». I secondi, tra cui figure di vertice di banche centrali del Nord Europa e della stessa Bce come il capoeconomista Peter Praet o il vicepresidente Vitor Constancio la pensano diversamente e sarebbero invece propensi a lasciare che l’Italia risolva i propri problemi nel modo meno traumatico possibile. È però vero che non sono direttamente parti in causa, e non intendono esporsi in questa partita. Intanto domani i ministri dovrebbero anche decidere se sanzionare Spagna e Portogallo per i mancati impegni sul deficit.
Sul fronte Brexit arriva la notizia che la banca centrale inglese si riunirà giovedì per la prima volta dopo il voto del 23 giugno. Il governatore Mark Carney teme la recessione e ha evocato un taglio del tasso di interesse. L’ipotesi è di un taglio di 25 punti base che porti il tasso allo 0,25%.
(com.unica, 11 luglio 2016)