Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande si incontrano oggi a Ventotene per il vertice che nelle loro intenzioni dovrebbe far ripartire l’Ue dopo lo shock della Brexit. L’incontro avrà un forte richiamo simbolico per la scelta del luogo del meeting: proprio nell’isola di Ventotene infatti fu redatto nell’inverno del 1941 il celebre Manifesto per un’Europa libera ed unita, che in seguito venne fatto circolare soprattutto in un’edizione clandestina, curata nel 1944 da Eugenio Colorni. Dopo 75 anni l’Europa dei muri e dell’austerità si confronta quindi con il progetto di chi questa Europa l’aveva sognata diversa. 

I tre leader europei, dopo aver onorato la memoria di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, i “padri” del Manifesto, si trasferiranno a bordo della portaerei Garibaldi dove si svolgerà il vertice. L’importanza dell’incontro odierno nell’isola laziale è stata sottolineata in un’intervista al “Corriere della Sera” dal Premio Nobel bengalese per l’Economia Amartya Sen, professore ad Harvard, che fu amico di Altiero Spinelli e che sposò in prime nozze la figlia di Eugenio Colorni. Nel rievocare i colloqui con Spinelli l’economista ha messo in risalto come il tema più ricorrente fosse quello della costruzione dell’unità europea a partire dall’integrazione politica, premessa per arrivare all’unione fiscale. “Spesso raccontava dei suoi giorni a Ventotene con Ernesto Rossi e Eugenio Colorni: tra loro raggiunsero una straordinaria convergenza di vedute sostenuta da una grande passione. Volevano unire l’Europa per metterla al riparo dalle guerre terribili che l’avevano dilaniata. Luigi Einaudi, che pure sognava un’unione politica, ebbe contatti con loro, iniziando a parlare anche di unione monetaria, ma come passo successivo”. Le cose invece sono andate diversamente, il programma di Spinelli e compagni è stato disatteso. Ma non tutto è perduto, forse. “Sono stati compiuti degli errori – ha poi proseguito Amartya Sen – perché non si è prestata attenzione a quanto la dichiarazione di Ventotene aveva messo in chiaro: che la priorità era costruire un’unione politica e promuovere la coesione sociale. Questi obiettivi avrebbero dovuto precedere sia la moneta unica – l’euro – che una condivisa politica di austerità: né l’una né l’altra sono state di aiuto per l’Europa. Il processo di integrazione può risultare molto inefficace e duro se non è finalizzato al supporto reciproco. La necessità di riforme economiche, che sono importanti, viene spesso confusa con il bisogno di austerità, che invece porta a penalizzare soprattutto i poveri”.

L’incontro tra i tre capi di governo precede il vertice dei capi di Stato e di governo europei che si svolgerà a Bratislava il 16 settembre. Tanti i temi sul tavolo. Renzi, Merkel e Hollande hanno di fronte a loro importanti scadenze elettorali, ma sono anche alla ricerca di soluzioni per affrontare quelle che Ezio Mauro su Repubblica chiama le “crisi” dell’Europa: la crescita lenta, l’emergenza immigrazione e il tema della sicurezza. Il tutto alla luce della Brexit scrive il Sole 24 Ore: potrebbe rivelarsi la frusta della ricostruzione, la molla per un atto di coraggio visionario contro tutti i pronostici.

(com.unica, 22 agosto 2016)

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