Russia, fiume rosso sangue: è tutta colpa della Norilsk Nikel
Il fiume Daldykan in Russia ha da molte settimane mutato il naturale colore delle sue acque, dal consueto verde-blu a un’ inquietante rosso brillante, dandogli l’aspetto di un vero e proprio fiume di sangue, degno dell’Apocalisse. Il sinistro evento, si è verificato nella città industriale di Norilsk, nella regione della Siberia centro-settentrionale. La regione è conosciuta per essere una delle aree più inquinate di tutta la Russia, a causa dei numerosi impianti industriali che la costellano, e come si sospettava da tempo il bizzaro colore del fiume, è stato appurato è dovuto agli impianti siderurgici della Norilsk Nikel ovvero il più grande produttore mondiale di nickel e palladio.
Il colore purpureo è da imputare a una perdita di slurry che si sarebbe direttamente riversata nel fiume. Lo slurry è una miscela liquida che contiene fanghi, metalli pesanti e sostanze di risulta dalla lavorazione del nichel. Il colore rosso acceso, quindi, è probabilmente dovuto all’ossido di ferro contenuto nello slurry che a contatto con l’acqua del fiume ha reagito chimicamente diventando purpureo. Da giorni media internazionali come il “The Guardian”, Greenpeace ed i movimenti ecologisti russi, hanno lanciato l’allarme catastrofe ambientale, denunciando inoltre che il disastro sia stato in qualche modo coperto dalle autorità. Persino il mondo dei media russo aveva in un primo tempo passato sotto silenzio la notizia, dandogli scarso risalto e attribuendo il fenomeno alla presenza di argille nel fiume.
Ora, dopo aver negato a lungo ogni responsabilità, la Norilsk Nikel, sotto la pressione dei media internazionali e degli ecologisti, ammette di avere causato questo orrendo disastro ambientale: le intense precipitazioni dello scorso 5 settembre, infatti avevano rotto gli argini della diga, che proteggeva il fiume dalle acque cariche dei materiali di risulta di un intervento di pulizia e ammodernamento degli impianti nella fabbrica metallurgica di Nadejda di proprietà della Norilsk Nikel. Il liquido (slurry) si è così riversato nelle acque del Doldykane tingendolo di rosso scuro.
La Norilsk Nikel si è poi affrettata a precisare però che secondo i loro tecnici, l’incidente non ha provocato danni ambientali. Tuttavia da moltissimi anni la natura nell’area ha assunto colori innaturali, e la zona notoriamente molto inquinata, è da tempo indicata come l’area geografica in cui la speranza di vita degli abitanti è di dieci anni più bassa rispetto alla media nazionale russa.
Il governo russo ha aperto un’inchiesta ed una commissione del Ministero dell’Ambiente è accorsa nella remota cittadina della Siberia nei pressi del fiume, per verificare l’impatto sulla flora e sulla fauna della regione dello sversamento. Questa non è la prima volta che il fiume Daldykan diventa vermiglio: utenti dei social media residenti a Norlisk hanno affermato che era già accaduto a giugno e secondo le dichiarazioni di alcuni ex dipendenti della Norilsk Nichel alla stampa persino la neve d’inverno sarebbe rossa.
(Valentina Franci/com.unica, 21 settembre 2016)