Ogni giorno che passa il quadro di quel che accade in Siria, e in particolare ad Aleppo, diventa sempre più tragico. Un anno di raid aerei russi ha provocato la morte di oltre 9.300 vittime. Tra questi, ci sarebbero 3.804 civili di cui 906 bambini. Ma anche 2.746 membri dell’Isis e oltre 2.800 militanti di gruppi ribelli e qaedisti.

Continuano intanto gli appelli delle organizzazioni umanitarie alla comunità internazionale affinché fermi la guerra atroce che sta distruggendo una nazione e la vita dei suoi abitanti. Ad Aleppo, soltanto questa settimana, 96 bambini sono stati uccisi e 223 feriti” – afferma il direttore dell’UNICEF Anthony Lake. “Ognuno è un figlio o una figlia. I medici sono costretti a lasciare alcuni bambini morire mentre ne salvano altri perché le forniture mediche sono scarse. Decine di migliaia di bambini bevono acqua sporca perché una stazione di pompaggio è stata bombardata ed un’altra è stata disattivata”. Ma non solo: “operatori umanitari coraggiosi vengono uccisi”, aggiunge Lake. “I convogli che portano aiuti distrutti. Il mondo sta a guardare mentre si consumano questi orrori. Ogni giorno, continuano … e peggiorano. L’uccisione di innocenti ad Aleppo deve fermarsi”.

L’UNICEF ed i suoi partner “hanno appena consegnato aiuti nelle zone assediate di Madaya, Fouah, Kefraya e Zabadani. Inoltre proseguiamo le nostre operazioni umanitarie ad Aleppo Occidentale e stiamo facendo tutto il possibile per fornire con i camion acqua in tutta la città. Ma questo è ben lontano dall’essere sufficiente. L’unica vera risposta per Aleppo – conclude – è che termini questa discesa verso un ulteriore orrore”.

(com.unica, 1 ottobre 2016)

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