Elezioni Usa: scontro tra i due candidati alla vicepresidenza
Secondo gli ultimi sondaggi aumenta il vantaggio di Hillary Clinton su Trump
Questa notte è andato in scena il dibattito tra i due candidati alla vice-presidenza Usa: da una parte il repubblicano Mike Pence, dall’altra il democratico Tim Kaine. Si sono scontrati su vari temi, dall’aborto alla Russia.
Secondo gran parte dei commentatori ha avuto la meglio il repubblicano. Tim Kaine, che ha parlato di Trump come di un pazzo e maniaco e quindi decisamente inadeguato alla carica di Presidente, aveva cominciato anticipando la prevedibile domanda sull’affidabilità e la sincerità dell’ex segretario di stato e ha ricordato che suo figlio è un marine in missione oltreoceano. Pertanto, dando pieno sostegno alla Clinton lui e sua moglie sono pronti ad affidarle la cosa più importante che hanno, mentre “il pensiero di vedere Donald Trump a capo delle forze armate ci spaventa a morte”. Il candidato democratico ha poi attaccato Trump per la sua presunta simpatia nei confronti di certi dittatori: “Se non si conosce la differenza tra la dittatura e leadership, non hai altro da fare che tornare in una classe di educazione civica di quinta elementare”, ha detto Kaine.
L’accusa è stata rimandata al mittente da Pence, secondo il quale Trump non sta affatto dalla parte di Putin. Il candidato repubblicano non ha voluto avallare la politica di Putin, ha detto, ma semplicemente affermare che abbiamo a che fare con una “leadership debole e inetta di Hillary Clinton e Barack Obama.” Alla fine così il vero protagonista, secondo Usa Today, è stato Donald Trump.
Intanto, secondo i sondaggi a una settimana dal primo dibattito televisivo Hillary Clinton allarga il gap con il rivale repubblicano, a una settimana dal loro confronto in tv. In particolare – scrive oggi La Stampa – in nove degli undici «battleground», ossia gli Stati che detengono un alto numero di voti elettorali e in cui il distacco tra repubblicani e democratici è storicamente minimo: Florida, Colorado, Virginia, Pennsylvania, Nevada, Minnesota, Michigan, Wisconsin e Carolina del Nord. La percentuale di popolarità di Clinton resta però ancora bassa rispetto alla media storica: secondo uno dei maggiori esperti di statistica americani Nate Silver “Hillary Clinton va male. Ma Trump sta andando peggio”.
(com.unica, 5 ottobre 2016)