Nell’ambito della piattaforma AR/S – Arte Condivisa in Sardegna, la Fondazione di Sardegna presenta il primo capitolo del progetto SPOP,  un percorso di indagine su un fenomeno che riguarda molti piccoli centri dell’Isola.

Cagliari, 5 ottobre 2016. Sarà inaugurata domani, 6 ottobre, alle 18, negli spazi espositivi della Fondazione di Sardegna a Cagliari, in via San Salvatore da Horta 2, la mostra La città invisibile di Gianluca Vassallo. La città invisibile si struttura in tre capitoli: il viaggio, il video, l’esposizione. Il viaggio è il confronto dell’artista con le comunità direttamente interessate dal fenomeno dello spopolamento. Nelle ultime settimane di agosto Vassallo ha infatti visitato 10 comuni tra quelli identificati come “in via di estinzione”: piccoli centri a tempo determinato: Bortigiadas, Nughedu San Nicolò, Semestene, Giave, Padria, Monteleone Rocca Doria, Esterzili, Ussassai, Armungia, Aidomaggiore. Sono i paesi in sofferenza demografica, il cui numero di abitanti va dai 163 di Semestene ai 676 di Esterzili. Ad indirizzare la scelta dell’artista un parametro esistenziale, definito “circonferenza della solitudine”, ovvero la superficie quadrata a disposizione delle persone che ancora vivono nei centri a rischio spopolamento.

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La testimonianza degli incontri con le comunità è stata riassunta in tre o più fotografie. Le immagini, stampate in grande formato a manifesto, sono state affisse nell’arco della stessa giornata in tre ambiti specifici di ogni paese: una restituzione simbolica e immediata dell’esperienza vissuta dall’artista nelle case degli abitanti.

106 fotografie sono invece presenti in mostra, scrive il curatore Roberto Cremascoli, “all’interno della riproduzione tridimensionale di una città opaca, fatta di strade, di vicoli, di anime.”  In mostra sarà presentato anche il video, La città invisibile, montato come un piano sequenza continuo: “la strada, i paesi, le persone, gli sguardi e le parole degli abitanti visibili in una città invisibile, quella che riassume tutte le altre”.

La mostra prende lo spunto da uno studio del 2013 commissionato dalla Regione Autonoma della Sardegna. I dati raccolti sono la premessa del lavoro di Sardarch, collettivo di architetti che da tempo persegue un’approfondita analisi del fenomeno, assimilabile a una forma di emigrazione che non prevede ritorno. L’analisi condotta evidenzia che, nell’arco dei 60 anni compresi tra il censimento del 1951 e quello del 2011, la percentuale di comuni in calo demografico è stata di circa il 60%, 228 comuni su 377, e di questi oltre un terzo (35,5%) ha registrato un decremento superiore al 40%.

La sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna ospiterà anche una serie di incontri e dibattiti, curati da Sardarch. La ricerca scientifica, portata avanti dal collettivo, confluirà in una pubblicazione interdisciplinare. L’indagine approfondirà il fenomeno nei suoi diversi aspetti, grazie ai contributi di architetti, antropologi, sociologi, storici e artisti. Il volume, prossimo alle stampe, offrirà una panoramica sul patrimonio urbanistico, architettonico e sociale delle comunità che stanno scomparendo.

Sarà possibile visitare la mostra La città invisibile sino al 6 gennaio 2017, dal lunedì al sabato (domenica chiuso), ore 10-13/ 15-19

www.fondazionedisardegna.it www.gianlucavassallo.com

Ufficio stampa: +393471183773

(com.unica, 5 ottobre 2016)

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