Il post terremoto tra emergenza e ricostruzione
I primi stanziamenti del governo. I primi container entro Natale, quindi la costruzione delle casette di legno.
Il governo approverà nelle prossime ore un nuovo decreto legge per accelerare le procedure di sostegno ai terremotati e mettere a disposizione nuovo personale delle Forze dell’ordine a presidio dei paesi colpiti. Nel frattempo il Consiglio dei ministri ha esteso i poteri del capo della Protezione civile. Previsti anche altri 40 milioni per il fondo per le emergenze, oltre ai 356 già stanziati.
Sul tema dei finanziamenti la Commissione europea conferma che le spese per la prevenzione antisismica resteranno fuori dal patto di stabilità, ma resta insoddisfatta della lettera di risposta dell’Italia ai rilievi sulla manovra. Al riguardo il premier rimane fermo sulle sue posizioni: “L’Italia sta rispettando le regole europee che prevedono clausole eccezionali, legate a eventi eccezionali. La mia opinione è che un terremoto da 6.5 sia un evento eccezionale, ho questa idea che trovo difficile mettere in discussione”. I trattati europei, ha poi sottolineato, “prevedono clausole eccezionali”. Davanti a fatti come il sisma e l’emergenza immigrazione “credo che si faccia fatica a dire che l’Italia non stia vivendo un periodo eccezionale. Se qualcuno fa fatica è l’Europa che ha dato regole che nessuno sta rispettando, a parte l’Italia, la Germania e pochi altri”. Maggiore comprensione arriva inaspettatamente proprio dalla Germania: ieri la portavoce della Cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, ha rinnovato la disponibilità da parte del governo tedesco a offrire assistenza concreta ai territori colpiti.
Il governo nell’immediato deve fronteggiare il grave problema degli sfollati. Il premier Renzi ha chiesto nuovamente alle popolazioni colpite di accettare di spostarsi per qualche settimana: entro Natale arriveranno i container e per la primavera-estate verranno costruite le casette di legno. Ma dopo le proteste degli abitanti della zona, dove 8 case su 10 sono inagibili, sono state allestite anche 13 tensostrutture da 50 posti ciascuna.
A partire dal 30 ottobre sono state registrate almeno 720 scosse registrate con magnitudo tra 4 e 5. Il suolo nelle zone vicino a Norcia si è abbassato fino a 70 centimetri. Sul Monte Vettore si è aperta una spaccatura lunga oltre 10 chilometri, una deformazione in superficie mai vista dai tempi del sisma dell’Irpinia. “In alcuni punti è alto 20 centimetri, in altri 50” ha detto a Repubblica Paolo Marco De Martini, coordinatore del gruppo di emergenza geologica Emergeo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). “Mai, dal sisma dell’Irpinia, avevamo visto una deformazione così in superficie” ha sottolineato il geologo, appena atterrato con un elicottero del Corpo Forestale, che lo ha portato sui luoghi della montagna ferita da Castelluccio a sud fino a Cupi a nord.
(com.unica, 1 novembre 2016)