Il presidente eletto americano Donald Trump è costretto a fare i conti con la realtà (come pure i suoi detrattori), abbandona i toni forti della campagna elettorale ma non smette di spiazzare. In una lunga intervista al New York Times, in occasione della sua visita al quotidiano che lo ha avversato in questi mesi, Trump ha detto di non volere procedere contro Hillary Clinton per la vicenda della email. Nel suo programma per i primi cento giorni di governo, di cui ha parlato in un video su YouTube, non c’è alcun riferimento al muro al confine col Messico e all’abolizione della Obamacare, che pure sono stati temi centrali della sua campagna.  Al primo punto c’è invece una dichiarazione di intenti in cui si afferma la volontà di ritirare gli Usa dalla Trans-Pacific Partnership (Tpp) – pezzo importante dell’eredità Obama – sostituendola con accordi commerciali bilaterali. Sull’immigrazione Trump parla di “indagini su tutti gli abusi che riguardano programmi di rilascio dei visti che danneggiano i lavoratori americani”.  “Ho chiesto al ‘transition team’ di lavorare per restaurare fin dal primo giorno ordine e giustizia e posti di lavoro”, afferma il tycoon. Sempre nella stessa giornata Trump ha twittato il suo gradimento per Nigel Farage, il leader inglese dell’Ukip e sostenitore della Brexit, come prossimo ambasciatore britannico presso gli Stati Uniti, provocando la reazione stizzita di Londra. Sarei nella giusta posizione per aiutare buone relazioni, ha replicato Farage, sempre su Twitter.

Gli Stati Uniti manterranno una mentalità aperta sulla necessità – annunciata invece in campagna elettorale – di non aderire al Trattato di Parigi per combattere i cambiamenti climatici (Business Insider). Sui conflitti di interesse che la sua carica potrebbe avere con le sue attività imprenditoriali, Trump si è detto sereno: “Il presidente non può avere conflitti d’interesse”. Durante la stessa intervista Trump ha condannato i gruppi alt-right che avevano esultato alla sua vittoria con il saluto nazista e detto che vorrebbe “rendere possibile la pace tra Israele e i palestinesi”. 

(com.unica, 23 novembre 2016)

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