Le dimissioni di Renzi, Mattarella avvia le consultazioni in un clima di incertezza
Matteo Renzi ha presentato le sue dimissioni al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, che “si è riservato di decidere”, inizierà stasera alle 18, con i presidenti di Camera e Senato e con il presidente emerito Giorgio Napolitano, le consultazioni.
Il presidente della Repubblica non sembra avere alcuna intenzione di andare al voto anticipato. Giunti a questo punto, scrive il Corriere, sul tavolo ci sarebbero tre ipotesi: un governo di responsabilità nazionale che coinvolga tutti i partiti; un esecutivo istituzionale guidato da personalità come Pier Carlo Padoan, Paolo Gentiloni o Pietro Grasso; o addirittura un reincarico a Matteo Renzi.
Poco prima di salire al Colle, nella sua Enews, Renzi aveva indicato due ipotesi: elezioni subito dopo la decisione della Consulta sulla legge elettorale (24 gennaio) o un governo sostenuto da tutti: “Non sono io a decidere ma devono essere i partiti”. Il premier vuole evitare l’ipotesi di un reincarico anche se, intervistato dal Corriere, il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, rilancia: “I numeri per un Renzi bis? La maggioranza c’è”.
Un altro fronte che Renzi deve affrontare è quello interno al Pd. Il premier dimissionario, scrive La Stampa, è pronto a dedicarsi totalmente al partito. L’ipotesi è quella di convocare quanto prima un congresso e preparare, con un Pd rinnovato, la propria candidatura alle prossime Politiche. A spingere per il non voto anche i 600 parlamentari che, in caso di elezioni anticipate, perderebbero la pensione.
(com.unica, 8 dicembre 2016)