Nuove informazioni compromettenti su Trump. Un presidente ricattabile?
Secondo alcune fonti dell’intelligence americana, citate ieri sera dalla Cnn, la Russia sarebbe a conoscenza di diverse informazioni compromettenti – finanziare, personali e sessuali – sul presidente eletto Donald Trump, e per questo sarebbero in grado di ricattarlo. Il dossier sarebbe stato elaborato da una compagnia privata e redatto da un ex membro dei servizi segreti britannici, e – sebbene le accuse che contenga debbano ancora essere verificate – circolava da qualche tempo tra i vertici politici e dell’intelligence americani.
Se verificate, le accuse confermerebbero i legami tra il magnate e la Russia, già emersi dalle accuse di interferenza da parte di hacker russi durante la campagna elettorale. BuzzFeed ha deciso di rendere pubblico l’intero documento nella serata di ieri. Un riassunto del dossier – che appare però contenere alcuni errori e incongruenze – è stato consegnato nei giorni scorsi al presidente uscente, Barack Obama, e allo stesso Trump, il quale oggi terrà una conferenza stampa.
Secondo Donald Trump la storia è una bufala, una “totale caccia politica alle streghe”. Reazioni analoghe dal Cremlino. Quello che si sa al momento è che il materiale non proviene da agenzie di intelligence, non è verificato e non è classificato, ma i servizi americani ritengono credibili le sue fonti.
Altro tema scottante quello delle nomine del neopresidente. Trump avrebbe offerto a Robert Kennedy Jr., un medico famoso per le sue posizioni scettiche sull’efficacia dei vaccini, di presiedere una nuova commissione sui vaccini e la salute. A dirlo è stato lo stesso Kennedy dopo un incontro con il presidente eletto alla Trump Tower (Washington Post). Sono cominciate ieri le audizioni al Senato per l’Amministrazione Trump. Il senatore dell’Alabama Jeff Sessions, indicato come Procuratore generale, è stato il primo a sottoporsi al processo di conferma. Sessions ha dichiarato di considerare il waterboarding illegale, e che si ricuserà se verrà aperto un processo contro l’ex candidata democratica, Hillary Clinton.
(com.unica, 11 gennaio 2017)