Gariwo promuove un ciclo di incontri al Teatro Franco Parenti di Milano a partire da martedì 17 gennaio.

Di fronte alla crisi istituzionale, morale e culturale che si sta diffondendo in Europa, il Teatro Franco Parenti apre le proprie porte al progetto di Gariwo, la foresta dei Giusti per la creazione di un dibattito pubblico sul tema della responsabilità personale di fronte alle sfide del nuovo millennio. Con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione Corriere della Sera, la sala grande del teatro ospiterà quattro incontri sui problemi morali del nostro tempo attraverso i quali si svilupperà una riflessione sulle figure dei Giusti che si assumono in prima persona il carico dei problemi della società, indicando con le loro azioni la strada da percorrere.

In un recente intervento pubblicato da Avvenire per presentare l’iniziativa, Gabriele Nissim, uno dei fondatori e tra i maggiori animatori di Gariwo, si è interrogato su chi possano essere ritenuti a pieno titolo i Giusti del nostro tempo. Che sono anzitutto coloro che resistono al terrorismo predicando il dialogo, quelli che non cedono a un contesto che incita alla chiusura in nuovi nazionalismi. “È corretto riproporre oggi questa categoria – spiega – per indicare che abbiamo bisogno di uomini che possano di nuovo salvare l’umanità dai pericoli di un nuovo imbarbarimento, provocato dall’emergere dei nazionalismi, dalla crisi dell’Europa, dalla scia sanguinosa degli attentati suicidi da parte di coloro che sognano l’apocalisse islamica – come scrive Oliver Roy ne Le Djihad et la mors, il suo recentissimo libro”. È lo stesso spirito che animava ad esempio un uomo come Václav Havel “quando a Praga lanciò il movimento di Charta 77 e riunì persone di diversa estrazione, socialisti, comunisti, liberali, cattolici, ebrei, e li invitò a sfidare il Potere totalitario non con la forza e la violenza, ma attraverso dei comportamenti morali, con cui ognuno si doveva impegnare a salvaguardare la dignità umana, il gusto della pluralità contro il pensiero unico di stato, il piacere del dialogo e della diversità. Egli poi indicò un metodo di discussione ai partecipanti della Charta: nessuno doveva imporre all’altro in modo autoritario il proprio punto di vista, ma la verifica di un’opinione corretta poteva risultare soltanto da un dialogo ininterrotto e da un confronto continuo in un’esperienza comune. Erano le buone opere che testimoniavano la validità o meno del proprio pensiero. Havel, in questo modo, non solo metteva in discussione, come aveva fatto Gotthold Ephraim Lessing nell’illuminismo tedesco, l’idea che ci potessero essere uomini portatori di una verità definitiva, ma immaginava che il totalitarismo si sarebbe vinto soltanto quando gli uomini avessero capito che il mondo migliore era quello di una democrazia di amici, che finalmente eliminava l’idea del nemico politico”.

All’interno di ogni appuntamento si proporrà una riflessione analitica di un esperto sul focus dell’incontro, affiancata da un’esperienza concreta di uno o più testimoni che interverranno con un loro contributo. Al termine, il pubblico potrà partecipare attivamente al dibattito che prosegue sulle pagine del sito di Gariwo e sui social network. L’idea è quella di aprire una discussione sui temi fondamentali che coinvolgono la nostra società, che non termini con una sintesi definitiva e una verità assoluta, ma che venga estesa al pubblico grazie al supporto delle nuove tecnologie. Non si tratta di elaborare una piattaforma politica, ma di indicare un orizzonte culturale che possa sollecitare un impegno comune all’interno di una pluralità di culture.

Biglietto TFP Cortesia 3,50 euro
Informazioni e prenotazioni
biglietteria Teatro Franco Parenti
via Pier Lombardo 14 Milano
tel. 02 59995206; biglietteria@teatrofrancoparenti.it

Gli incontri:

Martedì 17 gennaio, ore 18
La prevenzione dei genocidi. Lo sterminio di migliaia di persone in Siria, il genocidio degli Yazidi in Iraq o le persecuzioni dei Rohingya ci mostrano un nuovo fallimento delle Nazioni Unite e della comunità internazionale che non riescono a prevenire le atrocità di massa e a mantenere l’impegno morale del “mai più” pronunciato dopo la Shoah.
Relatori: Marcello Flores
Testimoni: Yair Auron, Gérard Malkassian

Martedì 14 febbraio, ore 18
La battaglia culturale contro il terrorismo fondamentalista islamico. Il terrorismo va affrontato come paradigma ideologico che affascina i giovani e seduce con le proprie promesse. È importante quindi valorizzare le azioni degli arabi musulmani, gli esempi di dialogo e di convivenza che mostrano un’alternativa al fenomeno fondamentalista.
Relatori: Olivier Roy, Alberto Negri
Testimoni: Hamadi ben Abdesslem, Hafez Haidar

Giovedì 30 marzo, ore 18
La crisi dell’Europa. L’unità europea sta attraversando uno dei suoi periodi più bui, con lo sbarco di migliaia di migranti e la rinascita di movimenti nazionalpopolari che mettono a repentaglio la sua integrità. Per fronteggiare questa tendenza non solo servirebbe un progetto federale da parte di Bruxelles, ma una battaglia culturale che ricostruisca il senso identitario dell’appartenenza all’Europa.
Relatori: Massimo Cacciari, Ferruccio De Bortoli, Konstanty Gebert

Giovedì 18 maggio, ore 18
I Giusti dei nostri tempi. La crisi in cui viviamo richiama la necessità di valorizzare queste figure esemplari,gli uomini Giusti infatti colmano il vuoto istituzionale e agiscono di fronte all’indifferenza, indicando con le loro azioni la strada da percorrere.
Relatori: Gabriele Nissim, Salvatore Natoli, Gabriella Caramore, Milena Santerini

(Sebastiano Catte, com.unica 13 gennaio 2017)

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