Le sfide dell’economia mondiale all’annuale meeting di Davos. Dati allarmanti sull’Italia
Il rapporto del World Economic Forum sullo stato di salute delle trenta economie avanzate, pubblicato in occasione del Forum Internazionale che si aprirà domani a Davos, posiziona l’Italia al ventisettesimo posto, frenata dalla mancanza di crescita, di infrastrutture, e con una disoccupazione giovanile a livelli allarmanti. Ma è l’Europa nel suo complesso a mostrarsi in affanno, caratterizzata da una crescita di debole entità che nel medio-lungo periodo inevitabilmente porterà ad un’erosione degli standard di vita collettiva. Secondo le stime riportate dal sito Termometro Politico fornite dal professor Klaus Schwab, fondatore e Presidente esecutivo del Forum, dando per scontata una crescita annua del 3 per cento, ci vorranno ben 24 anni per raddoppiare il Pil di un singolo paese. Questo significa che le generazioni future, in mancanza di una netta inversione di tendenza, potrebbero star peggio di quelle che le hanno precedute.
Uno dei temi centrali sarà quello di dare delle risposte concrete al problema della disoccupazione legata alla crescita inarrestabile della tecnologia. I leader politici si dovranno confrontare con un sistema di produzione dominato da tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la domotica, l’internet delle cose, i big data, che avranno un impatto notevole non solo sul sistema della produzione ma anche su quello dei commerci così come oggi lo conosciamo. “Senza una corretta gestione e riqualificazione dei lavoratori, la tecnologia eliminerà posti di lavoro più velocemente di quanti sarà in grado di crearne”, afferma Cecilia Reyes, Chief Risk Officer dello Zurich Insurance Group. Da una parte intelligenza artificiale e robot permetteranno di affrontare alcune delle grandi sfide della nostra epoca – tra cui il cambiamento climatico e la crescita della popolazione – in modo più efficace, ma molti in questa corsa delle macchine verranno lasciati indietro se non verranno assicurate le necessarie tutele (e non solo adeguata istruzione)”.
Il presidente cinese Xi Jinping sarà il primo del suo Paese a partecipare al forum in Svizzera, con una delegazione di 80 persone. Non è in agenda ma potrebbe essere organizzato un incontro con un consigliere di Donald Trump, Anthony Scaramucci. Ma Trump non avrà un rappresentante ufficiale a Davos. I potenti parleranno di “Responsive and responsible leadership”, provando a capire che succede nel mondo disordinato e sconvolto dal 2016 (Cnbc).
(com.unica, 16 gennaio 2017)