La Frexit fa paura, volano gli spread. Draghi: euro irrevocabile
Le parole di Marine Le Pen e il timore di un’uscita della Francia dall’euro spaventano establishment e mercati del continente. Volano gli spread, quello tra Btp e Bund ieri è salito sopra i 200 punti: non succedeva dal 2014 mentre Piazza Affari ha chiuso in perdita del 2,2%, maglia nera in Europa. Oggi partenza in rialzo per lo spread Btp/Bund. Il differenziale segna così, nei primissimi minuti di contrattazione, 203 punti contro i 199 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,375%. Non aiutano il panorama politico, con i timori di un voto anticipato, il contenzioso con Bruxelles sui conti pubblici e l’attesa per l’aumento di capitale Unicredit. Lo scenario politico aiuta tanto meno il mercato francese: lo spread tra i titoli sovrani e Bund tedeschi raggiunge un livello record da quattro anni dopo l’annuncio di Francois Fillon di non ritirare la propria candidatura alle presidenziali.
L’ipotesi Frexit è più forte del discorso all’europarlamento del presidente della Bce Mario Draghi, che non riesce a rassicurare i mercati pur indossando ancora una volta le vesti del collante europeo: “L’Euro è irrevocabile, l’Ue non reggerà senza. Con l’euro abbiamo forgiato bond sopravvissuti alla peggiore crisi economica dalla Seconda guerra mondiale, la moneta unica ci ha tenuto insieme in tempi di chiusure nazionali” (Repubblica). “Guardiamo con preoccupazione a annunci di potenziali misure protezionistiche”, ha affermato nel rispondere a una domanda sulla possibilità di un ritorno al protezionismo a livello globale, alimentata dalla presidenza Trump. “L’Ue è stata creata sulle basi del libero scambio – dovremo giudicare quando vedremo quello che è stato annunciato”. Proprio in risposta alle mire della Casa Bianca di allentare le regole introdotte a Wall Street dopo la crisi finanziaria, Draghi ha detto che è “l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”.
Secondo l’ultimo sondaggio uscito in Francia, Marine Le Pen (26%) ed Emmanuel Macron (23%) si sfideranno al ballottaggio di aprile-maggio. François Fillon – che ha annunciato di non volersi ritirare e si è scusato pubblicamente per l’affaire Penelope (Le Monde) – verrebbe eliminato al primo turno. Quanto alla Germania, i socialdemocratici superano in un sondaggio per la prima volta la Cdu-Csu di Angela Merkel sull’onda dell’entusiasmo creato dalla candidatura di Martin Schulz alla cancelleria.
(com.unica, 7 febbraio 2017)