Siate il cambiamento: uniamoci per un internet migliore”. Questo lo slogan della campagna, per un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie.

Il 7 febbraio 2017 si celebra il Safer Internet Day, la giornata della sicurezza in rete, organizzata da INSAFE e INHOPE, con il patrocinio della Commissione Europea. Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere un uso consapevole della rete e delle nuove tecnologie, soprattutto tra i ragazzi e i giovani, quelli più esposti ad ogni genere di pericolo proveniente dal web. In Italia la manifestazione si svolgerà a Roma, in via Guido Reni, negli spazi della Caserma Reni, con la partecipazione di un migliaio di studenti e delle Associazioni, Aziende ed Istituzioni associate all’Advisory Board di “Generazioni Connesse”.

Contemporaneamente si svolgerà la prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: “Il Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. Le scuole di ogni ordine e grado organizzeranno eventi e attività di formazione destinati agli studenti e alle famiglie, al fine di favorire la diffusione delle buone pratiche per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola.

Per bullismo si intende ogni forma di non tolleranza e non accettazione verso la diversità: etnica, religiosa, di genere, sessuale e psico-fisica. La scarsa conoscenza e il pregiudizio generano fenomeni di devianza giovanile che sfociano troppo spesso in violenza fisica e psicologica, ponendo in atto un abuso, un attacco dannoso, verso persone deboli, indifese, soprattutto con disabilità.

All’esame della Camera un provvedimento per il contrasto al cyberbullismo, che prevede misure fuori dal circuito penale. Con decreto del Presidente del Consiglio, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un tavolo tecnico con lo scopo di avviare un piano di azione integrato, che coinvolge vari istituti, soprattutto i servizi socioeducativi presenti sul territorio e le scuole. Il piano prevede un’azione di prevenzione e contrasto per le forme di bullismo e cyberbullismo, nel rispetto delle normative europee, realizzando un sistema di raccolta dati al fine di monitorare l’evoluzione del fenomeno. Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, sentito il Ministero della Giustizia, per l’ambito minorile, ha definito delle linee guida per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, avvalendosi anche dell’ausilio della Polizia Postale, provvedendo ad aggiornarle ogni due anni. I Dirigenti Scolastici che vengono a conoscenza di atti di bullismo e cyberbullismo devono informare i genitori o comunque i tutori dei ragazzi coinvolti e poi mettere in atto interventi di tipo educativo. Per ciascuno degli anni 2017, 2018, 2019 sono stati stanziati 203.000 euro per lo svolgimento di attività di formazione in ambito scolastico e territoriale, aventi lo scopo di garantire la sicurezza dell’utilizzo della rete internet e la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo.

Dietro i fenomeni di prepotenza e bullismo c’è sempre un disagio, legato a variabili personali e sociali, come le caratteristiche individuali e il contesto familiare e culturale di provenienza. Il bullismo costituisce uno dei comportamenti a rischio durante l’adolescenza, segnale precursore di futuri comportamenti antisociali.

Rispetto ai normali conflitti fra coetanei, il bullo ha l’intento di fare del male all’altro e lo fa ripetutamente nel tempo. Esercita una presunta superiorità dovuta a un forte senso di potere, legato all’età, alla forza, alla statura, al sesso o alla popolarità di cui gode nel gruppo dei coetanei. Di contro, la vittima è vulnerabile, si sente isolata, teme rappresaglie e vendette. Con l’evolversi delle tecnologie, l’espansione della comunicazione elettronica e online e la sua diffusione tra i pre-adolescenti e gli adolescenti, il bullismo ha assunto le forme subdole e pericolose del cyberbullismo.

Si parla di cyberbullismo quando il piano di azione diventa digitale e il molestatore invia sms, e.mail, messaggi in chat, mms, immagini, video che offendono la dignità e la riservatezza dell’altro. L’assenza di limiti spazio- temporali investe la vittima ogni volta che questa si collega alla Rete. Da qui la necessità di mettere a punto nuovi e più efficaci strumenti di contrasto al fenomeno.

La Scuola e la Famiglia sono determinanti nella diffusione del messaggio importantissimo che la diversità è una ricchezza; sono fondamentali nell’educare all’accettazione, alla consapevolezza dell’altro, al senso di comunità e di responsabilità collettiva. La Scuola è chiamata ad adottare misure di prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza e di prevaricazione; la famiglia è chiamata a collaborare, educando i propri figli e vigilando sui loro comportamenti.

I bulli e i cyberbulli, alla stregua delle loro vittime, sono adolescenti che necessitano dell’azione sinergica della comunità educante per far fronte alle esigenze di un loro recupero sia da un punto di vista educativo che sociale, ed esercitare la democrazia nel rispetto della diversità e delle regole della convivenza civile.

(Nadia Loreti, com.unica 7 febbraio 2017)

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