Iraq, continua la fuga da Mosul. Un appello per gli sfollati
255.000 persone sono state costrette a fuggire da Mosul e dalle aree circostanti a partire da ottobre, incluse le 100.000 fuggite a causa dell’ultima campagna militare lanciata il 19 febbraio nella zona ovest della città. La settimana scorsa si è registrato il più alto numero di persone in fuga ad oggi: 32.000 fra il 12 e il 15 marzo. Sono i dati drammatici diffusi ieri dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che ha anche rilanciato suo appello ai donatori per la raccolta di ulteriori fondi affinché “si possano garantire protezione e riparo alle persone che abbandonano la città”.
Per poter continuare a garantire urgentemente l’assistenza di cui necessitano gli sfollati interni di Mosul e gli iracheni che hanno attraversato il confine con la Siria, nel 2017 sarà necessario trovare 212 milioni di dollari statunitensi, al momento raccolti solo in scarsissima parte. L’appello comprende una nuova richiesta per la raccolta di ulteriori 7 milioni di dollari statunitensi nell’arco dei prossimi 10 giorni e di 30 milioni di dollari statunitensi nei prossimi due mesi, per un totale di 37 milioni.
Il nuovo campo dell’UNHCR, Hasansham U2, a est di Mosul, è pronto ad accogliere 3.000 persone a partire da questo fine settimana, in attesa che ne venga ampliata la capacità a 9.000 posti; mentre il campo di Hammam al-Alil 2, a 25 km a sud di Mosul, sarà pronto ad accogliere 6.600 persone da lunedì e avrà una capacità di 30.000 posti una volta ultimato.
Per molti giorni gli arrivi al centro di Hammam al-Alil si sono attestati su una media di 15.000 al giorno, grazie anche agli autobus del Ministero dei Trasporti iracheno.
Visto che il campo di Hammam al-Alil è ora al completo, l’UNHCR sta raddoppiando la capacità dei centri di accoglienza e di transito adiacenti portandola da 20.000 a 40.000 posti al fine di garantire che i trasferimenti verso i campi che hanno ancora disponibilità avvengano in modo sicuro e relativamente confortevole. “I nostri partner – riporta l’agenzia – operano sul posto per garantire il rispetto delle misure di protezione identificando e assistendo le persone vulnerabili, famiglie separate e minori non accompagnati”. Ai nuovi arrivati è stata offerta la possibilità di essere trasferiti a Gogjali, a est di Mosul, a Qayyarah, o ad altri campi per sfollati interni, incluso quello di Chamakor, recentemente aperto dall’UNHCR, i cui 12.000 posti disponibili sono già esauriti dopo una sola settimana. Mentre migliaia di persone fuggite da Mosul ovest continuano ad arrivare al centro di Hammam Al-Alil, il numero di arrivi in alcuni dei campi che accolgono le persone in fuga da Mosul ovest è diminuito, e questo fa ipotizzare che un numero sempre maggiore di persone stia trovando sistemazioni fuori dai campi.
(aise, 18 marzo 2017)