Aumentano i ricoveri di bambini per patologie debellabili con i vaccini
L’allarme del presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici italiani (AOPI): i casi di malattie infettive, che dovrebbero essere sparite, sono in crescita.
Il presidente presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici italiani (AOPI) Paolo Petralia, in una nota ha voluto sottolineare i rischi legati al ritorno di malattie che i vaccini potrebbero far scomparire. “L’AOPI guarda con estrema preoccupazione all’aumento di ricoveri negli ospedali pediatrici per patologie infettive o loro conseguenze che potrebbero e dovrebbero essere state debellate ed al rischio che la progressiva minore copertura vaccinale permetta la ricomparsa di gravi patologie infettive da decenni sparite dal nostro Paese”. La rete delle strutture pediatriche, che comprende 13 ospedali, concorda dunque con le prese di posizione ufficiali, sul tema delle vaccinazioni, del Ministro della Salute, del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, di numerosi esponenti parlamentari, del Board del Calendario della Vita (organo di coordinamento di numerose società scientifiche anche pediatriche).
“La specifica attività pluridecennale degli ospedali aderenti all’AOPI – prosegue la nota – a favore dei bambini, particolarmente nei reparti di malattie infettive, permette di affermare che la scomparsa della poliomielite (e dei polmoni di acciaio), del tetano e della difterite e la netta riduzione dei casi di pertosse, epatite B, meningite, polmonite, parotite e morbillo sono l’effetto positivo della più efficace terapia della storia della medicina: le vaccinazioni che, come tutte le terapie, possono determinare effetti collaterali, nel caso dei vaccini con frequenza e gravità media infinitamente inferiore rispetto alle malattie per le quali tale terapia è messa in atto. L’Aopi, così come tutti i ricercatori ed i clinici che lavorano nelle strutture pediatriche aderenti, si augura che qualsivoglia dibattito sulle vaccinazioni venga costantemente realizzato nel rispetto delle evidenze scientifiche”.
(com.unica, 24 aprile 2017)