22 maggio, il digiuno per Apara Ekadashi
In India, di tutti gli Ekadashi osservati in un anno, Apara Ekadashi è considerato il più glorioso. Una persona che digiuna in questo giorno lava via tutti i suoi peccati e raggiungeMoksha, l’affrancamento dalle impurità e la liberazione dell’anima dalla schiavitù dell’ignoranza. Con il digiuno in questo giorno, una persona libera sé stessa di tutti i torti, commessi nel presente e nel passato. Nel Madhya Pradesh, Stato Federato dell’India Centrale, a sud della pianura del Gange, questo giorno è celebrato con maestosità e imponenza e quasi tutti cercano di osservare il digiuno. È una data di grande importanza e molti fedeli visitano i templi per pregare e chiedere il perdono.
Questo festival cade generalmente a maggio o giugno, nel mese di Jyeshtha, terzo mese del calendario hindu associato con l’estate, ed è osservato in tutto il Paese. La celebrazione assume svariati nomi in tutta la nazione indiana, come Achala Ekadashi, Bhadrakali Ekadashi, Vaishakh Vadi Ekadashi e Jalkrida Ekadashi. Nel Madhya Pradesh, si chiama Apara Ekadashi, giorno in cui si lavano via tutti i peccati e si ottiene un posto in cielo.
I rituali osservati in questo giorno sono il digiuno, la celebrazione di una pujia, accompagnata dal canto di inni sacri, dal lavacro di un idolo, dall’offerta di frutta, latte, riso, fiori, e l’esecuzione delle Yagya, sorta di mantra vedici cantilenati ad alta voce, che hanno lo scopo di rendere armoniosi tutti gli aspetti della vita, spirituale, mentale e fisico. Ai rituali di questa giornata viene data una grandissima importanza e vengono eseguiti con estrema sincerità e partecipazione. Si dice che una persona che osservi con onestà questo giorno, ottenga tante benedizioni come qualcuno che abbia compiuto innumerevoli atti di carità e bontà, e osservato vari precetti religiosi. Madhya Pradesh è uno Stato variegato. Molte feste si celebrano qui con grande fervore e Apara Ekadashi è uno di loro. È un festeggiamento che ha la stessa importanza per ogni persona nello Stato, a prescindere dalla sua casta e provenienza.
Raggiungere la salvezza è la migliore aspirazione per tutti coloro che credono nel Signore Vishnu e offrono le loro preghiere disinteressate a Dio. L’operazione più efficace da parte dei fedeli è sicuramente quella di non toccare cibo e le persone che osserveranno il digiuno otterranno vantaggi spirituali illimitati.
Ekadashi è un giorno di austerità osservato regolarmente da coloro che seguono il sanatana-dharma, la Coscienza di Krishna. Ekadashi è l’undicesimo giorno della luna, crescente o calante, di ogni mese. In questi giorni speciali bisogna digiunare da cereali e legumi, e dedicarsi con una intensità particolare a offrire un servizio di devozione a Dio. Bisogna digiunare nei due Ekadashi, che cadono l ‘undicesimo giorno della luna crescente e calante, e nei giorni che celebrano l’apparizione di Sri Krishna e Sri Rama. Nel giorno di digiuno bisognerebbe evitare se possibile grandi sforzi fisici, e dedicarsi esclusivamente alle attività del servizio devozionale.
Ekadashi significa digiunare e cantare. Tuttavia chi digiuna in questi giorni, non ottiene soltanto benefici spirituali, ma anche grandissimi benefici fisici. Sia la medicina naturale che quella ayurvedica raccomandano il digiuno per mantenere e migliorare la salute. La biologia moderna e gli antichi saggi sono d’accordo sul fatto che il digiuno è benefico per il fisico e per la mente. La scienza dell’alimentazione ci insegna che il digiuno periodico apporta grandi benefici al corpo permettendo all’apparato digerente di riposare e purificarsi dall’interno. Dopo un digiuno, il corpo funzionerà in modo molto più efficiente. Il digiunare dai cereali affonda le sue origini nella tradizione vaisnava: all’origine dei tempi, Sri Vishnu diede origine a tutte le cose create, attraverso l’opera di Brahma. “All’alba della creazione, Narayana creò gli esseri mobili e immobili, e per assegnare a ciascuno le reazioni dei propri peccati e punire i miscredenti, creò Papapurusa, la personificazione del peccato. “
Papapurusa aveva il corpo nero e gli occhi gialli, era terrificante e molto potente. Vishnu pensò di creare qualcuno che lo controllasse, così manifestò Yamaraja e Pitriloka. Ben presto però udì dei lamenti commoventi provenire dalle regioni infernali. Yamaraja gli spiegò che si trattava degli abitanti della Terra, che a causa dei loro peccati erano caduti nelle regioni infernali. Sri Vishnu, il Misericordioso, sentendosi responsabile di quella sofferenza perché aveva creato le reazioni del peccato, manifestò dal proprio corpo la divinità di Ekadashi. Così tutti, seguendo Ekadashi vrata, poterono tornare a Vaikuntha, la casa di Vishnu, il Luogo Senza Ostacoli. Papapurusa allora si avvicinò a Vishnu, lo supplicò e si gettò ai suoi piedi in lacrime e gli chiese un posto dove rifugiarsi perché Ekadashi lo stava per distruggere completamente: senza di lui tutti sarebbero tornati subito a Vaikuntha e nel mondo materiale non sarebbe rimasto nessuno ad assistere ai giochi degli avatara. Nella sua bontà, Vishnu gli permise di rifugiarsi, durante il giorno di Ekadashi, nei cereali e nei legumi. Ed è così che dal punto di vista spirituale, mangiare cereali e legumi nel giorno di Ekadashi equivale ad assorbire una notevole quantità di reazioni fatali e addirittura Papapurusa stesso, la personificazione del peccato. “Cinque vascelli possono salvare le persone che affogano nell’oceano dell’esistenza materiale: Sri Vishnu, la Bhagavad-gita, Srimati Tulasi Devi, la mucca ed Ekadashi.” (Sri Krishna a Garuda nel Garuda Purana).
(Nadia Loreti/com.unica 21 maggio 2017)