Proteggere i bambini rifugiati e migranti: l’appello dell’Unicef ai leader del mondo
Oggi, alla vigilia del G7, in un’iniziativa sulla spiaggia di Palermo l’UNICEF, insieme a bambini, volontari e alla Guardia Costiera Italiana, ha preso parte ad un “salvataggio simbolico di barchette di carta” per ricordare le migliaia di bambini che hanno rischiato la loro vita, attraversando il Mediterraneo Centrale e per lanciare un messaggio ai leader del G7 affinché intervengano per proteggere i bambini migranti.
Da gennaio, almeno 36.000 dei rifugiati e migranti salvati sono stati trasferiti in Sicilia, il luogo dove si terrà il vertice del G7 2017, e la Presidenza Italiana del G7 ha reso il tema delle migrazioni una delle priorità da affrontare quest’anno. “La Sicilia continua ad essere un luogo simbolo di speranza per i bambini sperduti che cercano una vita migliore, ma è anche il luogo in cui termina un viaggio estremamente pericoloso, durante il quale sono andate perdute le vite di molti bambini”, ha osservato Forsyth. “È giusto che i leader del G7 si incontrino in un posto così simbolico e significativo per quella che è diventata una delle più grandi crisi del nostro tempo. Questo è il loro momento per dimostrare una leadership concreta che adotti un piano di politiche efficaci per aiutare a garantire sicurezza ai bambini rifugiati e migranti”.
Prima del Summit del G7, l’UNICEF ha incontrato gli Sherpa dei Paesi del G7 nelle loro capitali, chiedendo di supportare la leadership dell’Italia e di adottare i sei punti dell’Agenda d’Azione dell’UNICEF per proteggere i bambini rifugiati e migranti. I sei punti comprendono: proteggere i bambini rifugiati e migranti, in particolar modo quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza; porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migranti, introducendo una serie di alternative pratiche; tenere unite le famiglie, come migliore mezzo per proteggere i bambini e dare loro il riconoscimento di uno status legale; consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso a servizi sanitari e di altro tipo, di qualità; chiedere di intraprendere azioni sulle cause che spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati; e promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e marginalizzazione nei paesi di transito e di destinazione. Oltre ai sei punti dell’Agenda di Azione, l’UNICEF ha lanciato una campagna per chiedere a tutti di compiere un gesto di solidarietà verso i bambini rifugiati e migranti sperduti a causa di guerre, violenza e povertà. La campagna “#AChildIsAChild”, che sarà proiettata su un maxi schermo nel centro di Taormina con il messaggio “Leader del G7, proteggete i bambini rifugiati e migranti”, è stata fino ad ora supportata attraverso i social media da oltre 2 milioni di persone. L’UNICEF Italia ha lanciato una mobilitazione sui social per proteggere i minorenni migranti non accompagnati che arrivano sulle nostre coste: con l’hastag #AChildIsAChild, viene chiesto a tutti di fare un video o una foto con una barchetta di carta, simbolo della campagna, e di diffonderle attraverso i social con la frase “Con le barchette di carta si deve solo giocare, non morire”.
Secondo le ultime stime dell’UNICEF, finora almeno 200 bambini sono morti quest’anno lungo la pericolosa rotta del Mediterraneo Centrale dal Nord Africa all’Italia: una media di più di un bambino al giorno. I dati aggiornati sul numero di bambini deceduti vengono lanciati alla vigilia dell’incontro dei leader dei Paesi del G7 in Sicilia, luogo simbolo per la crisi dei rifugiati e migranti in Europa. I dati del 2017 mostrano che il numero di rifugiati e migranti, compresi bambini, che sta intraprendendo il viaggio per raggiungere l’Europa lungo la pericolosa rotta del Mediterraneo Centrale, nonostante i grandi rischi connessi al viaggio, è in aumento. Tra il 1° gennaio e il 23 maggio, oltre 45.000 rifugiati e migranti sono arrivati in Italia via mare, segnando un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo nello scorso anno. Questo dato comprende anche circa 5.500 minorenni non accompagnati e separati – un aumento del 22% dal 2016 – che rappresentano circa il 92% di tutti i bambini arrivati in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo Centrale. “Un numero maggiore di bambini sta affrontando la rotta del Mediterraneo Centrale per raggiungere l’Italia. Ciò significa che, per questo motivo, stanno morendo ancora più bambini”, ha dichiarato Justin Forsyth, vice direttore generale dell’UNICEF. “Un numero record di 26.000 bambini non accompagnati e separati è arrivato in Italia lo scorso anno, ma se il trend attuale continuerà, questo dato sarà ampiamente superato nel 2017. Non è un record di cui andare fieri, ma un monito del nostro fallimento collettivo nell’assicurare a questi bambini rifugiati e migranti sicurezza e benessere”.
(aise, 26 maggio 2017)