Il governo francese ha respinto la proposta italiana di accogliere i migranti salvati nelle acque internazionali dalle navi mercantili e umanitarie, e anche la Spagna è pronta a fare altrettanto. Tuttavia Francia e Germania si sono impegnate a “intensificare gli sforzi” nella redistribuzione dei richiedenti asilo.

Tra le varie misure concrete sui migranti che verranno presentate oggi dal collegio dei commissari Ue, ci sarà un codice di comportamento delle Ong che operano nel Mediterraneo (Corriere). Ma le organizzazioni umanitarie replicano con amarezza di essere state trasformate in un capro espiatorio del problema. E ora temono un calo di donazioni e lasciti. Qualcosa sul fronte tunisino, scrive oggi La Stampa. I governi chiederanno che venga istituita una zona Sar (Search and Rescue area) davanti alle coste, con la possibilità di reindirizzare i barconi in Tunisia. Ma per farlo serve un’intesa con il governo di Tunisi, che non è affatto scontata. 

È ormai un’emergenza continua: l’Onu non prevede un calo del flusso di arrivi in Europa via mare: “le indicazioni di cui disponiamo non denotano un rallentamento degli arrivi in Libia, il che significa che un più ampio numero di persone potrebbe continuare a provare di lasciare il paese tramite la rotta del Mediterraneo centrale” ha detto l’inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale, Vincent Cochetel, ricordando che dall’inizio dell’anno 84.830 migranti e rifugiati sono giunti in Italia via mare con un aumento del 19% rispetto all’anno scorso.

(com.unica, 4 luglio 2017)

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