Secondo fonti militari irachene la resistenza dei guerriglieri dell’Isis sarebbe stata sconfitta e la presa di Mosul imminente (Reuters). Al contrario nella “capitale” dello Stato Islamico in Siria, a Raqqa, la battaglia si sta rivelando durissima, racconta un reportage di Lorenzo Cremonesi per il Corriere, e potrebbe durare almeno altri due mesi. Qui i curdi hanno fatto breccia a inizio settimana in due punti grazie alla forte copertura americana ma la milizia del Califfato martella duro con cecchini, granate tirate da piccoli droni telecomandati e colpi di mortaio. “Isis qui ha ancora oltre un migliaio di uomini. Tanti sono volontari stranieri, ben addestrati, ben contenti di morire in nome della guerra santa e del Califfo. E comunque i loro dirigenti sono già scappati con le famiglie più a est nella città di Deir el Zor”, racconta all’inviato del Corriere il comandante Ibo Kobane, un curdo trentenne che coordina le forze dello Ypg (sta per Unità di Protezione Popolare) operanti sul fronte orientale di Raqqa. 

Notizie dal fronte anti-Isis arrivano anche dall’Italia: ieri un 38enne ceceno, Eli Bombataliev, è stato fermato dalla polizia a Bari. Avrebbe partecipato a un attentato a Grozny nel 2014, in cui furono uccise 19 persone, e combattuto nelle file dell’Isis in Siria (Ansa). Le indagini sono state svolte dalla Digos, coordinata dal procuratore distrettuale di Bari e dell’Antiterrorismo, mentre tutti gli accertamenti relativi al finanziamento del terrorismo sono invece stati eseguiti dal Gico della Guardia di Finanza.

(com.unica, 9 luglio 2017)

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