Russiagate: inizia una settimana decisiva, parlerà Kushner
Inizia una settimana delicata per le indagini sulle presunte influenze di Mosca nelle elezioni americane 2016. Oggi e domani il genero di Donald Trump, Jared Kushner, sarà sentito dalle commissioni Intelligence del Senato e della Camera. Mercoledì saranno sentiti invece Donald Trump Jr e l’ex manager della campagna di Trump Paul Manafort (Repubblica). Il New York Times rivela che Paul Manafort aveva un debito con l’oligarca russo Oleg V. Deripaska e con altri esponenti russi prima di entrare a far parte della squadra del presidente. Il quotidiano Usa cita i documenti di una banca di Cipro, dove Manafort aveva conti correnti quando lavorava in Ucraina e investiva con Deripaska. I documenti rivelano un debito di 17 milioni di dollari che facevano capo a società di facciata riconducibili a Manafort.
L’ammontare del debito è in linea con la denuncia di Deripaska depositata in un tribunale della Virginia nel 2015, quando l’oligarca lo denunciò perché aveva nei suoi confronti un debito da 19 milioni di dollari per un investimento andato male in alcune attività in Ucraina. ”Manafort non è indebitato con Deripaska o con altre parti della regione, e non lo era quando è entrato a far parte della campagna di Trump. Il punto che Manafort ribadisce fin dall’inizio è che non c’è stata alcuna collusione con il governo russo per influenzare le elezioni del 2016” afferma Jason Maloni, portavoce di Manafort.
Intanto il presidente Usa ha fatto sapere che appoggia il progetto di legge annunciato dalle camere per aumentare le sanzioni alla Russia (Nyt). Ma la Bbc parla di segnali non chiari. Il testo dovrebbe passare comunque con un numero di voti sufficiente a evitare ogni possibile veto da parte di Trump (Reuters). Secondo il Financial Times l’Unione europea è pronta a rispondere alle nuove sanzioni Usa nei confronti della Russia. Soprattutto se queste dovessero colpire le aziende europee che svolgono attività, legittime secondo la legislazione Ue, insieme a società russe.
La Russia ha richiamato il suo ambasciatore negli Stati Uniti Sergej Kislyak (Cbs), dopo che il Washington Post ha riportato le intercettazioni in cui Kislyak si vantava di aver discusso di Trump con Jeff Sessions.
(com.unica, 24 luglio 2017)