L’Italia pattuglierà la Libia, è scontro Italia-Francia su Fincantieri
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha incontrato ieri a Roma il presidente libico, Al Serraj, che ha chiesto ufficialmente all’Italia l’invio di navi per fermare i trafficanti che partono dalle coste del suo Paese. “La richiesta è attualmente all’esame del nostro ministero della Difesa”, ha detto Gentiloni, “ma credo sarà necessario” (Repubblica). Alla missione italiana dovrebbero partecipare sei navi, aerei e droni. Il modello è quello dell’Albania 1997. La linea – sottolinea oggi il Corriere – è quella di convincere i responsabili a sottoscrivere il codice di comportamento come unica strada per rimanere all’interno di un sistema di gestione dei flussi migratori. Se così non sarà si impedirà loro di attraccare nei porti italiani.
Una sentenza della Corte Ue ha stabilito che, nonostante l’aspetto straordinario della crisi migratoria sulla rotta dei Balcani, per l’esame delle richieste di asilo è competente lo Stato d’ingresso e non quello in cui la richiesta è presentata. L’avvocato generale Yves Bot ha chiesto alla Corte di Giustizia di “respingere i ricorsi di Slovacchia e Ungheria”, che si sono opposte al piano di ricollocamenti dei migranti voluto dal Consiglio Ue (SkyTg24).
Intanto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si è detto rammaricato per la decisione del governo francese di esercitare la prelazione e nazionalizzare il cantiere di Saint Nazaire, acquistato da Fincantieri. L’azienda italiana ha il 66,67% delle quote, i francesi hanno tempo fino a dopodomani per chiedere che rinunci alla maggioranza. Per il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, l’Italia è “pronta a far saltare tutto”. Come rileva oggi il Corriere della Sera il governo italiano ritiene che l’eventuale nazionalizzazione dei cantieri rappresenterebbe un autogol senza precedenti per Parigi. Sconfesserebbe due mesi di campagna elettorale (liberale ed europeista) di Emmanuel Macron. Avrebbe un costo economico per la stessa Francia (tanto che l’ipotesi non sarebbe gradita neanche ai sindacati francesi), che sarebbe alle prese con un’azienda di 2.500 dipendenti (al netto dell’indotto). Provocherebbe qualche malessere anche in Commissione Ue, anche se Macron avrebbe pronta la giustificazione dell’interesse nazionale perché Saint Nazaire è il fiore all’occhiello della cantieristica navale militare francese (da lì sono appena usciti i portaelicotteri d’assalto anfibio Mistral venduti agli egiziani).
(com.unica, 27 luglio 2017)