Libia e Fincantieri, rapporti sempre più tesi tra Italia e Francia
Il governo francese ha deciso di nazionalizzare i cantieri navali Stx piuttosto che consegnarne le chiavi all’italiana Fincantieri, che ne aveva acquisito la quota di maggioranza del 66,6% all’asta fallimentare e poi si era opposta all’ipotesi di un controllo paritario chiesta con forza da Parigi. “Difendiamo i nostri interessi”, ha detto il ministro dell’Economia Bruno La Maire, aggiungendo che si tratta di una “decisione temporanea”. Giù il titolo di Fincantieri in Borsa.
La Maire sarà martedì in Italia per un incontro con i ministri Padoan e Calenda, che ieri hanno replicato duramente, bollando come “grave e incomprensibile” la scelta francese: “Nazionalismo e protezionismo non sono basi per regolare i rapporti tra due grandi Paesi”, scrivono in una nota congiunta (Repubblica). Nel tardo pomeriggio Macron ha dovuto telefonare al presidente del Consiglio Gentiloni: non si è parlato solo dei cantieri di Saint Nazaire ma anche dell’annuncio di Parigi, poi in parte ritrattato, di aprire hotspot in Libia e Siria con l’aiuto di Unhcr e Oim per verificare le richieste di asilo. Ennesimo balzo in avanti da parte francese dopo il vertice sulla Libia con la sigla di un (fragile) cessate il fuoco a Parigi. La nuova proposta di Macron è un meeting a quattro anche con Spagna e Germania a fine agosto (Huffington Post).
Oggi intanto sarà varato il decreto sulla missione navale italiana contro il traffico di esseri umani in Libia, martedì i dettagli in Parlamento. Ma il leader di Tripoli Sarraj nega di aver dato l’ok alle navi italiane, scrive il Corriere.
(com.unica, 28 luglio 2017)