Il giorno dopo il terremoto che ha colpito l’isola del golfo di Napoli, molti esperti stigmatizzano il modo in cui sono stati costruiti gli edifici. “Un terremoto di magnitudo 4 non avrebbe dovuto provocare morti”, ha detto il capo dei geologi Francesco Peduto. “Le case sono costruite con materiali scadenti”, ha aggiunto il capo del dipartimento di Protezione civile Angelo Borelli, chiarendo che “c’è un legame” tra abusivismo e crolli (AdnKronos).

Da anni i dossier Mare Monstrum di Legambiente parlano chiaro: l’isola detiene il record nazionale di case fuorilegge. Le richieste di condono sono arrivate a quota 27 mila, favorite dalle campagne elettorali. “Una pratica diffusa e consolidata, alimentata dalla politica”, chiosa il presidente regionale dell’associazione (Repubblica). Una lettura confermata anche dall’ex procuratore aggiunto di Napoli Aldo De Chiara (Corriere). I sindaci dei sei comuni ischitani fanno fronte comune e si difendono, dicendo che non c’è un collegamento tra i crolli e l’abusivismo.

Il bilancio del sisma è di due morti, 40 feriti, 2.600 persone sfollate. Sono vivi i tre bimbi rimasti per 16 ore sotto le macerie: i due più piccoli, tra cui un neonato di sette mesi, salvati anche dal coraggio del fratello maggiore, di 11 anni.

E ora chi paga il conto? La fuga di massa dei turisti è già cominciata, nella giornata di ieri ci sono state oltre 5mila prenotazioni disdette: la stagione turistica nell’isola verde, per quest’anno, è finita (HuffingtonPost). Un’Italia davvero antisismica costerebbe fino a 850 miliardi (Sole 24 Ore) a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della classe di rischio del comuni in cui sono stati costruiti. La stima è contenuta nel ricco rapporto finale di Casa Italia, la struttura di missione affidata al rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone, e ora arrivata al termine del mandato ricevuto dal governo. Il lavoro ora prosegue attraverso il dipartimento costituito presso la presidenza del Consiglio. Nel rapporto c’è anche una stima delle risorse che servono – circa 125 milioni – per muovere i primissimi passi: una vasta attività di diagnosi sull’esistente e una dimostrazione pratica di come attuare gli interventi, attraverso alcuni cantieri-pilota. 

(com.unica, 23 agosto 2017)

Condividi con