Martedì 5 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, verrà inaugurata (ore 17.00) nella Sala Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia di Palermo la mostra “Diaspora, identità e dialogo” ispirata al tema prescelto quest’anno.

L’evento, promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni con la collaborazione del Centro Studi “Biblioteca della Shoah-Il Novecento e le sue Storie” di Fiuggi, registra l’intervento critico del professor Marcello Carlino, l’organizzazione di Lucia Di Miceli e vede la partecipazione di quattordici artisti: Franca Bernardi, Francesco Calia, Antonio Carbone, Lucia Di Miceli, Gabriella Di Trani, Salvatore Giunta, Silvana Leonardi, Rita Mele, Teresa Pollidori, Giuseppe Ponzio, Rosella Restante, Grazia Sernia, Marcello Rossetti, Oriano Zampieri. L’Accademia Hatikva è costituita da un gruppo di artisti, impegnati da diversi anni in ambito nazionale ed internazionale, che hanno scelto di intraprendere un percorso di valorizzazione di tutte le arti espressive nell’ambito delle arti visive. Di diversa formazione culturale e professionale, presentano a Palermo opere che ruotano intorno alla ricerca del segno, del colore e dello spazio, utilizzando diversi materiali che si trasformano in opere plastico pittoriche, sculture, istallazioni, libri d’artista e video.

Per l’occasione lo storico Pino Pelloni donerà alla municipalità palermitana, nelle mani del sindaco Leoluca Orlando, una copia della Menorah di Anticoli, quale simbolo di condivisione di valori e nel segno dell’accoglienza.

La Menorah di Anticoli (l’odierna Fiuggi), un reporto archeologico di fattura catalana del XV secolo, venne portato nella cittadina laziale da ebrei siciliani cacciati dall’isola per mano di Ferdinando d’Aragona. L’antico Ghetto di Anticoli, denominato più propriamente la Casa degli Ebrei dallo storico Angelo Sacchetti Sassetti, si estende nel secolo XII in maniera circoscritta tra via della Portella e via del Macello, occupando nei secoli XV e XVI anche gli insediamenti compresi tra via della Piazza e via Giordano.

Oggi di quel quartiere sono visibili la Menorah di via del Macello; la Mezuzah di via del Murello (sec.XII); il Mercato, posto dinanzi la chiesa di San Pietro costruita nel 1617; il Portico e la Corte ebraica in via della Portella; un Forno in via del Macello dove sono stati rinvenuti attrezzi in ferro per la lavorazione del vetro. Nel sottoportico della parte bassa di via della Portella è stata ipotizzata la presenza di una Sinagoga (con il ritrovamento di due vasche rituali) e di una sala adibita a scrittura e probabilmente a banco di prestito. 

(Sebastiano Catte, com.unica 31 agosto 2017)

* Nella foto: Palermo, Palazzo Sant’Elia

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