Sabato si riunirà a Madrid un Consiglio dei ministri straordinario per l’applicazione dell’articolo 155 e la sospensione dell’autonomia della Catalogna: è la mossa del governo Rajoy dopo le mancate risposte di Barcellona agli ultimatum (El Mundo). Così il governo conservatore di Mariano Rajoy, spalleggiato dai socialisti all’opposizione, si prepara a effettuare un passo senza precedenti nella storia repubblicana spagnola: si tratterebbe di decidere quali tra “i mezzi previsti dall’articolo 155 della Costituzione” adottare “per restaurare la legalità nell’autogoverno della Catalogna”. In altri termini Madrid si prepara a commissariare la Generalitat catalana, sospendendo l’autonomia regionale. Secondo Perez Royo dell’Università di Siviglia, le misure possibili vanno dalla “sospensione del governo regionale al sottoporre i Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) agli ordini del ministero dell’Interno centrale”, sino alla “chiusura del parlamento regionale”. Il passo successivo potrebbe essere la convocazione di elezioni regionali anticipate. Intanto dal Consiglio europeo Germania e Francia fanno arrivare il loro supporto a Madrid (El Pais).

“Senza dialogo sarà indipendenza” ha però risposto il presidente della Generalitat Carles Puigdemont, sottolineando che finora non c’è stata alcuna secessione. Nella risposta all’ultimatum di Madrid il presidente catalano Carles Puigdemont aveva inviato un duplice messaggio: da un lato risponde implicitamente che l’indipendenza non è stata ancora dichiarata ricordando che il parlamento di Barcellona ancora non l’ha votata, ma minaccia anche di farlo, se Madrid non “fermerà la repressione” e applicherà il 155. Per il dirigente indipendentista Joan Tardà questa risposta dovrebbe “rendere più facile per il governo spagnolo fermare la macchina”.

(com.unica, 20 ottobre 2017)

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