Catalogna, il nodo dell’indipendenza
Il parlamento della Catalogna si riunirà in seduta plenaria giovedì per rispondere alla decisione del governo di sospendere l’autonomia (Repubblica). Quello stesso giorno, o al più tardi venerdì prima del voto sul via libera all’articolo 155, il presidente della Generalitat Carles Puigdemont è stato invitato a intervenire davanti alla commissione del Senato che si riunisce oggi per la prima volta (El Pais). La Cup, il partito di sinistra indipendentista, ha minacciato “disobbedienza civile di massa” in caso la Spagna esautori dei suoi poteri il governo catalano, come previsto nelle misure annunciate dal premier Rajoy che verranno votate venerdì dal Senato spagnolo.
La Commissione europea intanto ha preso posizione e si è schierata con Madrid, la cui risposta “rispetta l’ordine costituzionale e giuridico spagnolo”. Ma Juncker invita anche a tenere conto degli sviluppi futuri in tutto il Continente (Ansa). “Sono contro tutti i separatismi in Europa. Quindi non amo quello che si fa in Catalogna” pur rispettando l’espressione delle identità delle regioni, ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. Ricordando il ruolo del Comitato delle Regioni Ue, Juncker ha detto: “Tra 20-30 anni i grandi match economici non saranno più” tra Paesi, “ma tra le regioni, che dobbiamo dotare di mezzi affinché possano arrivare ad affermare le loro identità e far valere i loro interessi economici”, ma no all’indipendentismo.
(com.unica, 24 ottobre 2017)