Sabato 18 novembre a Sabaudia la presentazione del nuovo libro di Vito Di Ventura

Ci sono luoghi che, per una singolare disposizione dello spirito, prestano le loro immutabili bellezze alle storie degli uomini. Con i suoi dammusi, circondati da grandi cespugli di capperi di un verde lucido, i suoi filari di zibibbo, le chiesette disadorne e le edicole votive, Pantelleria è il cuore del racconto di Vito Di Ventura dal titolo “Oceano, noi – Incroci e ricordi tra i dammusi di Pantelleria”: un intreccio quasi metafisico di passioni ed emozioni tutte terrene, che trovano lì – in mezzo al mare – la loro sintesi ultima. Il libro sarà presentato sabato 18 novembre nella Sala Riunioni del Comando Gruppo Sportivo Fiamme Gialle di Sabaudia (ore 18). Insieme all’Autore interverrà la giornalista e scrittrice Ebe Pierini. Vito Di Venturà presenterà la sua opera anche sabato 25 novembre ad Aprilia nell’ambito della terza edizione di LibrArt d’Autunno.

Isola lambita dall’acqua e sferzata dal vento, Pantelleria è per ovvie ragioni geografiche un lembo di terra votato alla specificità. Come uniche, non assimilabili, ma assolutamente connesse sono le vite di Sandra, che cerca il senso delle cose negli affetti, Patrick, che dagli affetti fugge, Bruno, che ripete gli errori di sempre, Livio e Giacomino, che di Pantelleria sono gli ospiti più ricchi di sfumature. “Noi siamo un oceano di sentimenti” scrive l’autore, “ma – aggiunge – spesso ci fermiamo a considerare solo quello che appare immediato, visibile”.

Con una vis descrittiva di grande impatto, e un’indagine letteraria che fa la spola per osmosi dall’intimità dei protagonisti al contesto in cui si muovono, il romanzo è un inno alla bellezza della vita, incastonata nel fascino sublime dei luoghi (con l’aggettivo sublime che richiama però anche il dolore, il senso di inadeguatezza, lo stupore, così ben descritti da poeti e pittori romantici, dell’uomo di fronte ai suoi stessi sentimenti e alla grandezza della natura).

La violenza subita da Sandra, la paura di Patrick di vivere una vita piena, l’egoismo di un uomo buono come Bruno: sono i tratti, a a volte dolorosi, spesso dissestati del percorso. Consola e apre alla speranza la forza che la natura dispiega a Pantelleria: da quell’energia Vito Di Ventura attinge a piene mani per un racconto che è una carezza e invita a sorridere, sempre.

Stefania De Michele, com.unica 18 novembre 2017

* Vito Di Ventura (Taranto 1949) è un generale dell’Esercito italiano che ha sempre manifestato una spiccata inclinazione per la scrittura e la pittura. Oltre a numerosi articoli per la “Rivista Militare”, nel 2013 ha pubblicato Qui Londra, in cui ha raccontato, attraverso un’intensa corrispondenza epistolare, la propria esperienza di addetto militare a Londra al suo collega con lo stesso incarico a Washington. Tra le opere di narrativa ricordiamo in particolare il suo romanzo d’esordio Vita da pendolare (Periferia 2008), Una storia bagnata di salsedine (Herald 2009) e Il pigiama dei sogni (Herald 2016), con cui ha vinto il Premio “Magna Grecia”.

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