L’iniziativa fa parte delle iniziative del ciclo #SENZACONFINI che l’Università telematica sta realizzando a sostegno della sua missione in ambito sociale.

“Cerco di comunicare la magia che c’è in ogni vita, per dare speranza a tutti i migranti”: è questo il messaggio chiave dello spettacolo teatrale e musicale, “Hijra – L’esilio del flautista”, dell’artista marocchino Nour Eddine Fatty, musicista di origine berbera, direttore artistico della UNINETTUNO World Orchestra e oggi uno dei riferimenti più significativi della musica nordafricana in Italia. La prima nazionale del recital si terrà a Roma, il 21 dicembre, alle ore 20.30, al Teatro Abarico (Via dei Sabelli, 116), con repliche il 22 e 23 dicembre. Le riprese saranno a cura di UninettunoUniversity.TV. Il racconto di un esilio (“Hijra”), inteso come scelta volontaria, necessaria – nel caso dell’autore – per mettere a frutto il proprio talento artistico.  “Sono cresciuto in una casa, nel mio villaggio, in cui le porte erano sempre aperte – afferma l’autore – non c’erano recinzioni, ed è così che vedo il mondo: senza confini”. 

L’opera – divisa in 4 atti: “Imam o musicista”, “Esilio e frontiere”, “Valigia dei sogni” e “Ritorno” – è un racconto autobiografico in cui Nour Eddine Fatty ripercorre le tappe principali della sua vita di musicista-viaggiatore: l’infanzia in un piccolo villaggio tra le montagne del Rif, la decisione di fuggire dal Marocco e da una visione del mondo troppo “soffocante”, l’arrivo in Italia e la vita da artista di strada emarginato e povero, il primo contratto discografico, l’incontro con il Vaticano e con l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, il ritorno in Marocco e la telefonata che lo convince a tornare in Italia e restarci per sempre. Ispirandosi a comici francesi di origine maghrebina come Jamel Debbouze e Gad Elmaleh, l’artista mette in scena pregi, difetti e contraddizioni di essere un migrante musulmano in Italia con un registro autoironico e un repertorio di canzoni scritte nelle diverse fasi vissute dal suo arrivo in Italia a oggi. 

Il supporto di UNINETTUNO allo spettacolo “Hijra – L’esilio del flautista” fa parte delle iniziative del ciclo #SENZACONFINI che l’Università sta realizzando a sostegno della sua missione in ambito sociale per ridurre le diseguaglianze, valorizzare la buona immigrazione, il dialogo, la convivenza pacifica tra i popoli e la cooperazione internazionale. Tra queste iniziative, il progetto “Università per rifugiati – Istruzione senza confini” (www.universitaperrifugiati.it), che consente a rifugiati e immigrati di accedere all’Università da qualsiasi parte del mondo. Il portale permette il riconoscimento dei titoli di studio e delle esperienze lavorative acquisite da rifugiati e immigrati nel Paese di origine; l’apprendimento delle lingue e l’iscrizione gratuita ai corsi accademici UNINETTUNO, grazie alle borse di studio che l’Ateneo ha messo a disposizione. L’obiettivo del progetto è di incentivare e sostenere il percorso accademico dei migranti per aiutarli a inserirsi professionalmente nel paese d’accoglienza e per facilitare la loro integrazione.

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