Mattarella scioglie le camere, Gentiloni bis dopo il voto?
Ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ufficialmente sciolto le Camere e il Consiglio dei ministri ha indicato nel prossimo 4 marzo la data delle elezioni politiche. Camera e Senato eleggeranno i rispettivi presidenti il 23 dello stesso mese. La campagna elettorale entra così nel vivo (Repubblica).
Nella conferenza stampa di fine anno e fine legislatura, il premier Paolo Gentiloni ha rivendicato i risultati ottenuti dall’Italia nei mesi del suo governo: “Il Paese si è rimesso in moto. Il merito di questo è delle famiglie, delle imprese, del lavoro, di chi studia e di chi si prende cura delle persone” (La Stampa). Ma sulle banche si è smarcato da Renzi, fa notare La Stampa. “Le audizioni della Commissione non sono state utili”, ha detto. Gentiloni promette che l’esecutivo non tirerà i remi in barca nei prossimi mesi.
Secondo diversi osservatori Gentiloni si preparerebbe a essere disponibile per un eventuale bis a Palazzo Chigi, chiedendo al Pd di presentarsi come “forza tranquilla e di governo” (Huffington Post). “Qualsiasi cosa dica in risposta a questa domanda credo che sarebbe usata contro di me…” – ha detto il premier – “Governerò fino alle elezioni, dove mi auguro che la mia parte politica prevalga per poi avere un esecutivo con determinate caratteristiche, sicuramente dobbiamo farci carico della gestione della situazione per evitare instabilità.” Gentiloni ha affermato inoltre che il suo governo aveva in primo luogo il compito evitare interruzioni brusche e traumatiche in un momento molto delicato per l’economia italiana e per la nostra società che stava leccandosi le ferite, stava e riprendendo fiato ed in alcune regioni stava rimettendosi a correre. “Sarebbe stato grave, devastante – ha aggiunto – arrivare a interruzioni traumatiche ed esercizi provvisori. Non dilapidare gli sforzi fatti fino ad ora deve essere il primo impegno della prossima legislatura, sarebbe da irresponsabili non impegnarsi. Siamo all’inizio di questo percorso. C’è molta strada da fare. Guai a immaginare un futuro di piccolo cabotaggio. Il mio governo era nato un anno fa dopo la sconfitta del referendum, le dimissioni di Renzi e con le difficoltà del Pd, ma non abbiamo tirato a campare”.
(com.unica, 29 dicembre 2017)