All’Onu tutti contro gli Usa, alle prese anche con la grana Pakistan
Si è svolta nella notte la riunione d’emergenza dell’Onu convocata dagli Stati Uniti dopo le proteste scoppiate in Iran nei giorni scorsi durante le quali sono morte 21 persone. Dure critiche sono arrivate dalla Russia per la quale si tratta di “un affare interno” che non doveva essere discusso in sede internazionale (Bbc). Migliaia di persone sono scese in piazza a Teheran in una manifestazione a sostegno del regime iraniano (Reuters).
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan ha accusato gli Usa di “organizzare complotti” contro il suo Paese dopo la condanna a New York di un banchiere turco che avrebbe aggirato le sanzioni all’Iran (Reuters). Erdoğan, ieri, si trovava a Parigi per un vertice con il presidente francese Emmanuel Macron che ha frenato sull’adesione della Turchia all’Ue (Repubblica).
Dopo che gli Usa hanno deciso di sospendere 900 milioni di dollari annuali di aiuti per la sicurezza diretti al Pakistan, il ministro degli Esteri del Paese asiatico ha accusato Washington di essere “un amico che tradisce sempre” (Washington Post). A questo punto, scrive Il Corriere, i militari di Islamabad potrebbero essere i primi a volgersi verso Pechino dando libero sfogo al loro nazionalismo. Per Xi Jinping sarebbe un regalo sontuoso. E per il presidente americano il peggiore dei boomerang.
(com.unica, 6 gennaio 2018)